
Contro un avversario che in passato ci aveva messo spesso in difficoltà col suo gioco veloce e la grande tenacia in difesa, l’Italia ha sfoderato un prestazione di grandissima solidità e maturità a tutto tondo, gestendo con pazienza e lucidità le fasi di un match intenso. Mazzanti ruota ancora un po’ le titolari, schierando all’inizio Lia-Egonu, Fahr-Danesi, Bosetti/Pietrini, De Gennaro.
L’Italia parte bene nel primo set, ordinata e compatta, esprimendosi al meglio in tutti in fondamentali: così le azzurre conducono 8-4; grande scambio sul 12-8, con il Giappone che recupera in difesa palloni impossibili, ma le ragazze non si perdono d’animo e ricostruiscono con tenacia fino alla chiusura; l’Italia gioca veramente bene portandosi sul 18-11, poi qualche imprecisione e un leggero calo della ricezione consentono al Giappone di accorciare sul 19-15; ma le ragazze sono brave a tenere in pugno il set e a chiudere con Egonu (25-21) dopo l’ennesimo lungo scambio. Sugli scudi il nostro muro, 7 muri-punto nel parziale; Giappone efficace solo nelle difese di seconda linea.
Il secondo set si apre con una bella pipe di Pietrini e con un pallonetto spinto in posto 1 di Lucia Bosetti, ma il leit-motiv è lo stesso: alle tenaci difese giapponesi l’Italia oppone un gioco paziente e ordinato, che quasi sempre riesce ad aver ragione delle avversarie; ciò grazie anche a una miglior ricezione, che consente un gioco spumeggiante e mette in moto un attacco-killer; dall’’8-4 le azzurre prendono progressivamente il largo: sul 12-6 Egonu difende bene un difficile pallone, Malinov alza precisa in bagher per la stessa Paola che colpisce implacabile: standing ovation! Sul finire del set è Pietrini a salire in cattedra, prima con due potenti attacchi che portano l’Italia sul 19-12, poi chiudendo il set (25-16) con un’altra bella pipe.
Il terzo parziale è più equilibrato, con il Giappone che reagisce ed è più incisivo anche in attacco; l’Italia in questa fase è un po’ meno efficace in attacco e ha qualche passaggio a vuoto in difesa, mentre il Giappone acquista fiducia: dall’8-9 (gran primo tempo di Fahr) le orientali allungano sull’8-13; qualche buon colpo in attacco e a muro tiene però bene a galla l’Italia, che alla fine riaggancia le avversarie sul 18 pari (attacco di Sorokaite, subentrata a Egonu); Pietrini con un bell’attacco su una palla difficile firma il 19 pari; dopo alcuni cambio palla, sul 21-21 con due muri-punto di Malinov l’Italia mette la freccia; lo spettacolare punto finale è un po’ il riassunto del match: chiude Sorokaite dopo una serie di grandi difese avversarie, ma con le nostre ragazze ancora una volta brave a gestire con tenacia la situazione: 25-22 e 3 a 0!
La percentuale dei colpi vincenti in attacco dell’Italia (41%) ha risentito certamente della grande efficacia della difesa giapponese; netto il divario nei muri-punto, 16 a 3 per l’Italia; ricezione con il 54% globale di positive e perfette; il Giappone si conferma squadra non molto efficace sul piano offensivo (24% di colpi vincenti) ma che sbaglia pochissimo: 7 errori contro i 26 delle nostre ragazze; un merito in più per queste ultime riuscire a spuntarla con un avversario così tenace.
Ottime performance per Egonu (soprattutto nel primo set) e per Sorokaite; benissimo anche Fahr, sia pure su volumi più contenuti; bene anche le bande Lucia Bosetti e Pietrini; Danesi regina del muro con 5 muri-punto. Eccellente partita per Malinov, che ha distribuito bene - lucida, veloce e con belle aperture - tra le sue attaccanti, e che anche oggi ha contribuito alla causa con 6 punti personali (3 attacchi, 2 muri e 1 ace) e con numerosi bei recuperi in copertura.
Molto bene, la squadra c’è, eccome, ed è anche una squadra più “larga” rispetto all’anno scorso, con basi più solide, con le “giovani” più mature e con delle “seconde linee” (le virgolette sono d’obbligo) come Sorokaite, Pietrini, Fahr che hanno dimostrato di poter stare in campo più che bene anche in gare di alto livello.
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