
Nella finale olimpica Nino Benvenuti affrontò il russo Yuri Radonyak imponendosi nettamente per 4 a 1 mettendo anche al tappeto l'avversario.
Sua pure la coppa di miglior pugile di tutte le categorie ai giochi, insomma un avvio di carriera strabiliante nei dilettanti che sfocerà a spron battuto tra i professionisti dove non sarà da meno, anzi.
Alla stessa Olimpiade è legata pure la magica presenza di Cassius Clay che naturalmente vinse quella medaglia d'oro di cui si sbarazzò una volta tornato in America per le note vicende razziali che lo spinsero successivamente alla conversione all'Islam chiamandosi Muhammad Alì.
Torniamo al grande Benvenuti e al suo titolo di campione del mondo pesi medi WBC & WBA che fece sognare un'intera Nazione battendo Emil Griffith al Madison Square Garden di New York nel 1967 ai punti con verdetto unanime.
Fu trasmesso alla radio per la gioiosa trepidazione di 18 milioni di italiani, molti di più che per le partite di calcio degli azzurri!
La rivincita di settembre sempre in America premierà il padrone di casa ai punti, preludio ineluttabile della "bella" il 4 marzo 1968 di nuovo al Madison come il loro primo match .
Nino Benvenuti se l'aggiudicherà ancora ai punti con pieno merito per il definitivo predominio sul rivale, in seguito a lui legato da fraterna amicizia.
In questi giorni segnati dalla morte di Sandro Mazzinghi, suo acerrimo e irriducibile avversario con cui non corse mai buon sangue Nino si è dimostrato persona di gran valore rendendo doverosi e sentiti omaggi al grande toscano e suoi familiari come solo nel pugilato possa spontaneamente accadere, ribadendo le sue innegabili doti umane che equivalgono certamente il suo talento di campione sul ring.
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