
Milan-Lazio è stata a lungo una partita molto attesa, soprattutto per le polemiche seguite in queste settimane dopo il caso Bakayoko-Kessie. Purtroppo la partita ci ha regalato in avvio i soliti cori razzisti, questa volta rivolti verso il tanto contestato Bakayoko.
Pronti-via, subito una sorpresa: i ragazzi di Gattuso si presentano con un inedita difesa a tre con il grande ritorno del tanto atteso Caldara. I biancocelesti si schierano con l'ormai consueto 3-5-1-1 con Correa al supporto di Ciro Immobile. Il primo tempo appare piuttosto noioso, con poco spettacolo e tanta fase di studio. Da notare, un tiro da fuori di Suso neutralizzato da Strakosha e il miracolo di Reina (migliore in campo dei suoi) su Luis Alberto dopo una combinazione con Correa. La ripresa si riapre sulla falsa riga del finale del primo tempo. Una Lazio arrembante mette in ginocchio la difesa milanista, capitalizzando (dopo numerose parate del solito Reina) al 58' con Correa su assist dell'instancabile Immobile.
I rossoneri appaiono visibilmente stanchi e nonostante gli ingressi di Calhanoglu e Cutrone non creano pericoli alla retroguardia laziale. Lo stesso Gattuso evidenzia le difficoltà: "Stiamo attraversando un momento difficile, dobbiamo tornare lucidi e analizzare l'involuzione del gruppo". Questa prestazione è lo specchio di una stagione da montagne russe. Adesso la situazione di complica, non solo per la finale sfumata ma sopratutto per il pericolo di perdere il quarto posto, utile per accedere alla Champions. Settimana difficile a Milanello, domenica ci sarà la trasferta a Torino contro la corazzata di Mazzarri. Toccherà all'allenatore trovare gli stimoli giusti e risvegliare la vena realizzativa del "pistolero" Piatek, rimasto all'asciutto anche in questa sfida.
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