
Si sa, è diventata quasi un’abitudine: quando giochi in Champions durante la settimana, hai poi un calo nel weekend nelle gare di campionato.
Prima vittima la Juventus, fermata da un Lecce spinto da un pubblico travolgente. Di questo stop poteva approfittarne l’Inter, che in caso di vittoria avrebbe riconquistato la vetta, e invece no: il Parma di Gervinho e l’ex interista Karamoh fermano Conte che mantiene le stesse distanze di prima dalla “sua” Juve. Occasione imperdibile per Atalanta e Napoli: sfrutta l’occasione solo la prima, che rifila 7 gol all’Udinese. Gli azzurri ancora una volta dimostrano limiti mentali (come quelli dell’Inter in fin dei conti): ogni qual volta si presenta un’occasione per poter recuperare punti, la spreca. Una storia che si ripete quasi ogni anno: è successo l’anno scorso quando i bianconeri avevano pareggiato a Bergamo e il Napoli perse tre punti a Milano, e anche due anni fa, quando, dopo il pareggio del derby d’Italia, gli azzurri non sfruttarono l’occasione di riportarsi al primo posto, ottenendo un punto in casa con la Fiorentina.
Ora per dimostrare di non essere una squadra con limiti mentali, Ancelotti ha un’altra chance, mercoledì, contro l’Atalanta. Un’Atalanta che ha due facce: quella da Champions, inesperta e fragile, e quella da campionato, una macchina da gol che gioca un calcio veloce e bello da vedere. In questo momento è sicuramente la squadra più in forma del campionato, e i soli tre punti che la distacca dalla Juve capolista è una dimostrazione. Si può parlare di un’Atalanta in corsa scudetto, ma solo se questa classifica mostra continuità.
Ad ogni modo, non bisogna levare meriti a Lecce, Parma e SPAL, che hanno dimostrato che quest’anno il campionato è più combattivo, che le piccole non si arrendono alla forza delle grandi e giocano con più sfrontatezza. Ci sono momenti in cui sono costrette ad arretrare e chiudersi in difesa, ma non perdono occasione di affacciarsi nella metà campo avversaria per provare a creare occasioni. Che sia d’esempio per tutte le squadre: una Serie A più combattiva, senza risultati scontati, è un campionato più bello.
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