
Sabato 31 marzo, giorno della vigilia di Pasqua, si disputerà, a San Siro, Inter-Hellas Verona. Una partita che potrebbe essere durissima per i gialloblù, soprattutto alla luce della grande prestazione dei nerazzurri a Genova (5-0 alla Sampdoria) e data anche la prestazione della squadra di Pecchia contro l'Atalanta (stesso risultato dell'Inter a favore degli orobici). Ma non sarà solo l'ennesima partita di campionato, in cui ci saranno in palio i 3 punti per inseguire il proprio obiettivo stagionale. Sarà una partita che coinvolgerà le tifoserie delle due squadre, una volta gemellate e adesso opposte.
Idee politiche comuni avevano fatto sì che le due curve stringessero un forte sodalizio tra loro. Forte a tal punto che l'Inter, nella stagione 1990-91, affrontò in campo neutro il primo turno di Coppa Uefa – in quell’annata gli uomini del Trap solleveranno al cielo il trofeo - proprio al Bentegodi. Da Milano un vero e proprio esodo ma, quella sera, tantissimi tifosi veronesi erano in Curva con gli interisti.
Ma tra le due curve succede qualcosa. E ha a che fare con la politica e l’intolleranza. Infatti, mentre nella Nord interista gli Skins (gruppo con ideali neofascisti) di fatto spariscono, nella Curva Sud del Bentegodi le cose non vanno esattamente così. Anzi. Il ricambio generazionale porta ad una svolta ancor più “integralista”. A tal punto che, quando l’Hellas acquista Maickel Ferrier, in Curva Sud spunta un fantoccio, dipinto di nero, ‘impiccato’ con la maglia gialloblù, accompagnato dallo striscione "El negro i ve la regalà, dasighe el stadio da netar". Ovvero "vi hanno regalato questo giocatore, fategli pulire lo stadio".
Così capita che gli insulti e gli ululati di scherno colpiscano anche l’Inter di Ronaldo, allenata dall’hombre vertical Hector Cuper, che perse lo scudetto nel famoso 5 maggio 2002. Da allora è guerra aperta tra le tue tifoserie.
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