
"Irriconoscibile". È questo il termine che trovo più opportuno per commentare il Milan di fine stagione. La squadra capace di ribaltare le difficoltà di inizio stagione e scalare la classifica non c'è più e i tifosi si chiedono dove sia finita. Con la sconfitta di ieri, umiliante e dolorosa contro un Torino nettamente superiore agli uomini di Gattuso, mette quasi fine al sogno Champions per la squadra meneghina. Risultato finale di 2 a 0 per gli uomini di Mazzarri, apparsi nettamente più in forma del diavolo, spento e mentalmente distrutto dopo l'eliminazione della scorsa settimana in Coppa Italia. I marcatori del match sono stati Andrea Belotti, che ha trasformato un rigore al 58' e Berenguer che raddopia a 20' dalla fine.
Alla fine del match, la società rossonera si è riunita nello spogliatoio ospite dello stadio Olimpico grande Torino, per un colloquio con l'allenatore calabrese. La società ha deciso di confermare Gattuso sulla panchina rossonera. Rino resterà saldo sulla panchina rossonera fino a fine stagione, poi con ogni probabilità sarà addio.
Dal mio punto di vista singolare, non mi sento di attribuire tutte le colpe della crisi rossonera a mister Gattuso. Rino non si è mai nascosto ed è apparso sempre leale e coraggioso. Forse è proprio il "coraggio" di azzardare qualche scelta tattica che ha messo Rino sul baratro e sul banco degli imputati.
A sole quattro giornate dalla fine la Champions sembra un miraggio, la matematica però non condanna i rossoneri che hanno l'obbligo di rialzare la testa e onorare una maglietta così gloriosa e blasonata.
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