
In alto i calici ,a Bergamo oggi si brinda a Moscato per il "forestiero" Giampiero Gasperini capace della Rivoluzione della Dea in soli 3 anni e mezzo che gli e' valsa il massimo riconoscimento a Coverciano.
Una roba mai nemmeno sognata in cento e piu' anni di storia pur nobile che fosse , tra cadetteria e tanta anonima Serie A da reginetta delle provinciali con il chiodo fisso di mantenere la categoria e nulla piu' - guai a fare il passo piu' lungo della gamba -come sentenziavano i vecchi e saggi giornalisti alla Elio Corbani o Ildo Serantoni dalle fin troppo influenti colonne sportive de L'Eco di Bergamo.
Non per vantarmi ma la sacrosanta vittoria del fenomenale tecnico piemontese di Grugliasco l'avevo annunciata almeno un anno prima , basterebbe rileggere infatti i tanti miei pezzi fin troppo sinceri dedicati alla Dea ,tanto ricchi di passione da vero innamorato quanto delle necessarie aspre critiche costruttive perche' si arrivasse finalmente a questa piu' degna dimensione che fa piangere di gioia chi e' cresciuto a pane e salvezza e si ritrova catapultato in Champions League come la cosa piu' bella e naturale del mondo.
Non e' affatto casuale che il Gasp D'oro non sia bergamasco ,perlomeno di nascita, sebbene la recentissima e commovente per lui cittadinananza onoraria di Bergamo lo leghi per sempre a questi colori, resto infatti assolutamente convinto che nessuno tra gli allenatori locali per mentalita' e mancanza di visione ci sarebbe potuto riuscire, nemmeno allenando altri cent'anni.
Per questo ricordo volentieri anche Nedo Sonetti con il suo pressing furioso e divertente , l'esuberante tecnico toscano di Piombino dei primi anni '80 che riusci' a far vedere qualcosa di nuovo a queste compassate latitudini , forte di giocatori formidabili come Stromberg , Donadoni e Magrin che si distinsero anche sui campi europei.
Tornando alla stretta e dorata attualita', chi salta sul carro del vincitore oggi e' lo stesso che predicava prudenza come del resto continua imperterrito a fare il numero 1 della Societa' Antonio Percassi , scaramantico quanto degno rappresentante del vero limite mentale piu' che sportivo di una piazza che da sempre anziche' andare allo stadio va all'Atalanta.
La prestigiosa Panchina d'Oro a Mister Gasperini, il migliore che potessimo trovare sulla via di Maran , certifica definitivamente il salto di qualita' e rappresenta l'unica vera possibilita' di vincere un trofeo , affinche' la Coppa Italia del 1963 non resti per sempre frutto del caso piu' che di programmazione.
Avanti quindi con i campioni un po' datati alla Ilicic o Gomez piuttosto che con i ragazzotti di belle speranze pescati in ogni dove , ma finche' uno come il portoghese Trincao passera' ad altre piu' ambiziose formazioni non per mancanza di mezzi dell'attuale proprieta' ricca sfondata per merito del suo premiato allenatore mi viene il legittimo sospetto che forse servirebbe un padrone anche solo di Milano per competere ad armi pari con le altre grandi squadre .
Complimenti a Gasperini più che alla società che guadagna ma non gli riconosce ancora lo stipendio che meriterebbe.
Dal Vangelo secondo Gasp, l’autore lo scrisse all’indomani della sontuosa vittoria della Dea in rimonta a Napoli,oggi vale il doppio !
Che bello leggere di allenatori simili,altro che dedicare pezzi a Longo o Lopez,c’è un abisso.