
Fanno discutere le dichiarazioni di Andrea Agnelli riguardo il “caso Atalanta”. Certamente, nulla di personale verso il club bergamasco, non rientrerebbe nello stile Juventus. Il pensiero del presidente bianconero è da ricondurre a logiche aziendali piuttosto che sportive. Un episodio simile avvenne già al presidente della Lazio, Claudio Lotito, riferendosi alle promozioni in Serie A di club dal bacino modesto. Ragionamenti comprensibili, visto che l’industria calcio è un pilastro dell’economia mondiale. Juventus, Lazio e Roma sono club quotati in Borsa.
Mi resta un dubbio, però, sul concetto di avere una storia internazionale, di cui peccherebbero gli orobici. La storia è una palestra intellettuale per conoscere ed interpretare il presente. Non un’élite esclusiva. E l’Atalanta di questi tempi non avrà forse il diritto di segnare la sua pagina di storia internazionale. La Dea sta legittimandosi sempre più in maniera anomala, nel senso di investimenti oculati e risultati egregi.
Personalmente, non apprezzo il suo gioco così lodato. Propendo per altri lidi. L’Atalanta attira antipatia perché inanella risultati sul campo... Ops, succede sempre quando si tratta di rivali indiscutibilmente temibili.
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