
Maurizio Sarri e la Juventus, il matrimonio che sembrava impossibile fino a qualche anno fa, oggi è realtà. Sarri, il tecnico che più di tutti è andato vicino a strappare per davvero lo scudetto ai bianconeri, in questi anni di monopolio. Un allenatore che tra l'altro ha caratterizzato le sue stagioni partenopee, non solo per il bel gioco, ma anche per le sue esternazioni contro proprio quella che oggi è diventata la sua nuova casa. E puntuali come un orologio svizzero ecco i soliti benpensanti e moralisti a dare contro all'ex tecnico del Chelsea, nel nome della coerenza e della moralità, come se fosse eticamente scorretto accettare una proposta di lavoro dai tuoi ex rivali. Come dice lo stesso Sarri è questione d'opportunità professionali, quelli che abitano tutti i giorni il mondo del lavoro in qualsiasi settore e a qualsiasi livello esso si svolga. E il calcio, ed in generale il mondo dello sport, non si sottrae a questa regola vecchia come il mondo. Ad esempio vi ricordate Fabio Capello? in una conferenza stampa diventata poi celebre, l'allenatore friulano, con indosso la tuta giallorossa della Roma, dichiarava che mai avrebbe allenato la Juventus, salvo poi, poche settimane dopo, in una notte d'inizio estate, lasciare di tutta fretta la capitale per accasarsi proprio a casa Agnelli.
Sarri e la Juventus dunque. Due mondi diametralmente opposti per stili e per il modo d'intendere e concepire calcio. Da una parte il pensiero rivoluzionario del tecnico toscano, che fa del bel gioco il principale dogma della sua carriera; dall'altra parte, invece, l'austero, rigido e pragmatico mondo bianconero, con in centro la vittoria a tutti i costi. Il successo come scopo della mission di qualunque tecnico, a prescindere dal modo di giocare. Una rivoluzione, ed una sfida avvincente per entrambi. Sarà curioso vedere chi delle due parti riuscirà davvero a cambiare l'altra. Vedremo se il tecnico toscano saprà imporre la propria filosofia, rivoluzionando così il modo di pensare del mondo juventino, tra l'altro in una squadra di prime donne, a cominciare da sua maestà Cristiano Ronaldo, un fantastico solista poco avvezzo al sacrificio ed allo spirito di squadra, o se sarà la stessa Juventus a modificare i punti fermi del "sarrismo", costringendolo in un certo senso a rivedere e ad adattare il suo modo di lavorare alla nuova realtà con cui dovrà misurarsi. Di certo un piccolo indizio c'è lo potrà dare il look con cui Sarri si presenterà alle gare. Sarà curioso vedere se abbandonerà la celebre tuta per vestire elegante. Battute a parte, di sicuro sarà una prova difficile ed affascinante per entrambi. Se poi sarà vincente, ovviamente, lo dirà il campo.

- Login o Registrazione
DI' LA TUA
0