
Una partita può ribaltare il mondo? Dopo il derby di Milano vinto dall'Inter per 3 a 2 sul Milan sembra che il frenetico Universo Calcio abbia partorito un altro cortocircuito.
Se alla vigilia della sfida meneghina Spalletti sembrava in bilico (vista anche la precoce eliminazione in Europa League) mentre Gattuso reduce da una striscia positiva di dieci risultati utili consecutivi poteva dormire sonni tranquilli dettati anche dal sorpasso in classifica nei confronti dei cugini ora dopo la partita di domenica è partito come il solito vociare( con toni inversi) al riguardo delle due panchine dei club milanesi.
La sosta del campionato per gli impegni della nazionale da un lato verrà riempita dalle chiacchiere più varie al riguardo di più o meno probabili scenari futuri mentre dall'altro lato potrà servire alle società per pianificare con un po' di respiro quantomeno il futuro più prossimo.
Nel calcio spesso i progetti tecnici hanno la data di scadenza che va a coincidere con le prime difficoltà incontrate dalla squadra; in casa Milan Gattuso e la società sono stati bravi a non farsi prendere da colpi di testa durante lo scorso autunno proseguendo assieme verso risultati positivi che la sconfitta nel derby non può e non deve cancellare. La qualificazione Champions è più che possibile nonostante la perdita del terzo posto e ciò che una formazione giovane come il Milan necessita è proprio la tranquillità e la stabilità che solo la continuità del progetto possono garantire. Ecco perché confermare Gattuso anche per il futuro, non solo a parole, è utile è fondamentale per centrare l'obiettivo immediato alzando l'asticella nella prossima stagione.
In casa Inter, Spalletti ha saputo navigare in acque agitate anche per la mancanza del bomber Icardi trovando in Lautaro Martinez qualcosa di più che un semplice sostituto momentaneo. La contingenza del momento ha fatto crescere in modo esponenziale il numero 10 neroazzurro e di questo va dato merito anche al tecnico di Certaldo. Chiaramente l'uscita di scena prima in Champions e poi in Europa League non possono passare inosservate ma restano comunque le attenuanti delle troppe assenze nella sfida chiave contro l'Eintracht Francoforte. Anche qui la tentazione di procedere con la sostituzione dell'allenatore non deve farsi portatrice di una frenesia che oscurerebbe i risultati conseguiti. Spalletti è colui che ha riportato l'Inter in Champions e la qualificherà anche per la prossima edizione salvo clamorosi scivoloni d qui a fine campionato, per questo la conferma del tecnico non sarebbe solo figlia della riconoscenza ma anche di risultati concreti.
Insomma la tentazione del "nuovismo" in zona Milano potrebbe tornare di moda ma prima di agire sarebbe importante tenere presente che nel conseguimento di un risultato non c'è solo la manifestazione esplicita dell'ottenimento dello stesso ma tutto il processo di crescita che deve contemplare anche le cadute durante il percorso e non c'è raggiungimento di una meta senza uno scivolone dal quale rialzarsi e per poterlo fare è utile avere chi sa infondere coraggio per il proseguimento dell'obiettivo stesso ed è anche in base a questi valori che gli allenatori andrebbero giudicati, non soltanto per il numero di partite vinte.

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