
Napoli-Lipsia 1-3. Un risultato pesante, netto e praticamente decisivo ai fini della qualificazione al prossimo turno di Europa League. La squadra di Sarri è sicuramente una delle compagini che esprime il miglior calcio in Europa (insieme al Manchester City di Pep Guardiola). Ieri tutto questo calcio spumeggiante e offensivo non si è visto. O meglio non lo si è visto da parte del Napoli.
I tedeschi (complice anche il clima ancora carnevalesco) si sono travestiti da Napoli ed hanno schiacciato i partenopei, obbligandoli ad una vera e propria figuraccia.
La squadra di casa parte bene ma senza la consueta cattiveria agonistica che l’ha portata in cima al campionato. Sarri, inoltre, deve vedersela con infortunati e squalificati: una situazione di emergenza totale, tanto che in panchina sono presenti due portieri. Dopo un primo tempo abbastanza equilibrato, nella ripresa i partenopei passano in vantaggio (senza grandi meriti) con Ounas. Gli azzurri si adagiano ancora di più ed il Lipsia colpisce per bene tre volte con Werner (doppietta) e Bruma.
Una sconfitta meritata, il Napoli non ha giocato da Napoli ed ha subito più del dovuto da una squadra certamente alla sua portata. La testa, nel calcio, è più importante dei piedi e della corsa. Quando il pensiero è altrove non si riesce a raggiungere il risultato. I partenopei sono evidentemente proiettati al campionato ed a quel sogno scudetto che manca dai tempi di Maradona. La squadra mentalmente non è stata capace di separare le due competizioni, di dedicare importanza all’Europa. Dopo l’uscita dalla Coppa Italia, anche la permanenza in Europa è ormai un miraggio.
Il Napoli punta allo scudetto è chiaro e palese per tutti. Però, una grande squadra dovrebbe essere in grado di competere su tutti i fronti, in tutte le competizioni. Gli azzurri non hanno dimostrato questa capacità, hanno puntato un solo obiettivo e tralasciato gli altri senza troppi fronzoli.
Se questa scelta sia stata giusta o no lo scopriremo a maggio. Quello che è certo è che la Juventus non mollerà tanto facilmente. Il campionato è ancora lungo e nulla è scontato.
In un San Paolo semi deserto, il Napoli si mostra una squadra fragile, mentalmente debole. Una grande compagine deve giocare tutte le partite con la stessa mentalità e la stessa grinta. Ai partenopei questo non accade. Ed il rischio di scegliere un solo obiettivo è quello di rimanere scottati. Scottati da chi si dimostra grande in Italia ed in Europa.
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