
Il 21 di Marzo si deciderà sul provvedimento da prendere per la smodata esultanza di Cristiano Ronaldo alla fine della partita di Champions League con l'Atletico. E' stato un errore grave ed un brutto gesto ma presumibilmente sarà sanzionato solo con una ammenda di 200.000 euro e non con la squalifica per CR7. La campagna mediatica in Spagna, rilanciata da anti juventini in tutta Italia, partorirà al cento per cento soltanto una ammenda pesante (ma solo per i comuni mortali, non per un campione che guadagna i soldi del portoghese, sia chiaro).
Di certo una ingenuità dettata dal clima elettrico in campo martedì scorso, dagli insulti ricevuti in 180 minuti dai tifosi colchoneros e dalla orgogliosa esposizione dei gioielli di famiglia di Simeone. Un qualcosa che il campione portoghese dovrà comunque evitare di fare in futuro perché di cattivo esempio per i giovani di oratori e scuole calcio: questo sia chiaro comunque.
La Commissione d’etica e disciplina dell’Uefa nei giorni scorsi, anche su sollecitazione dell’Atletico, ha indagato dunque l’esultanza fuori controllo e maleducata dell’attaccante bianconero allo Stadium. Ieri è stato aperto ufficialmente un procedimento disciplinare per “condotta impropria” e la sentenza arriverà questo giovedì, ma Ronaldo e la Juventus possono tirare il primo sospiro di sollievo. Perché l’Uefa cita l’articolo 11 del proprio regolamento disciplinare, dove si trattano i gesti antisportivi (come insulti o comportamenti non decenti), mentre non fa cenno alcuno all'articolo 15 (quello delle provocazioni nei confronti degli spettatori) che comporta una squalifica automatica.
Salvo sorprese, dunque, il penta Pallone d’Oro va incontro ad una multa salata e non verrà squalificato. Un po’ come accaduto al tecnico Diego Simeone, indagato e punito per aver mostrato “los huevos” nella sfida del mese scorso al Wanda Metropolitano. Di mezzo c’è sempre l’articolo 11, anche se il Cholo era girato verso la tribuna centrale - occupata dai tifosi spagnoli - e ha comunque chiesto scusa a tutti per aver mostrato gli attributi, pagando la condotta impropria con 20mila euro di multa. Ronaldo, invece, non ha detto nulla sulla vicenda che ha infiammato i Colchoneros e le uniche difese sono arrivate da club e tecnico. «Non temo la squalifica - disse il vice presidente Pavel Nedved a Nyon dopo il sorteggio Champions -, perché dovrei? È stato un gesto fatto sul campo e deve rimanere lì: si è sfogato dopo essere stato insultato tantissimo a Madrid, lo capisco e andiamo avanti. Non penso che ci sarà una squalifica». Più ironico era stato Massimiliano Allegri: «Se squalificano tutti quelli che hanno esultato in campo e in tribuna dopo il 3-0...»
Ronaldo aspetta la sentenza Uefa dal ritiro del Portogallo, ritrovato dopo nove mesi di pausa, mentre i legali della Juventus valutano il caso. Tutto ruota attorno ai due commi al punto 2 dell’articolo 11: nel primo (il b) si parla di “violazioni delle regole di decenza”, nel secondo (il d) dei comportamenti che “portano discredito al mondo del calcio e in particolare all’Uefa”. Per questo la sanzione dovrebbe essere una multa, anche se deciderà la Commissione nella seduta di dopodomani. E questo sembra essere l’unico brivido per una Juve che pensa solo alla Champions e a come fare rendere CR7 al massimo.

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