
La tanto indigesta manifestazione calcistica per Nazionali invisa a tutti i presidenti di club, avrebbe riservato, come sentenziano addetti ai lavori e fior di statistici, la clamorosa debacle dei panzer teutonici ridicolizzati dalle 6 marcature iberiche, io penso invece si sia trattato semplicemente dell'ultimo episodio di quella che è a tutti gli effetti una triste telenovela a livello globale.
Va bene tutto, ma quanto successo a Siviglia non c'entra nulla con la logica né tantomeno può essere accostato a sconfitte umilianti o vittorie larghe e prestigiose verificatesi in condizioni normali quando gli schemi li facevano gli allenatori e non una pandemia tanto fetente e pericolosa come questa.
Chi nella giornata odierna rievoca da professorino tuttologo il precedente sciagurato della Germania nel 1931 farebbe meglio a documentarsi come si deve sul calcio made in Covid-19 che a tutti i livelli presenta anomalie seriali di punteggio che ne minano il senso, impossibile ci vogliano altri 90 anni per la prossima sorpresa che sorpresa non è.
Pur essendo assolutamente favorevole allo svolgimento dell'"attivita 'footbaliera" che comunque serve a tirar su il morale degli appassionati, resto convinto che andrebbe distribuita diversamente per limitare quanto più possibile occasioni di contagio e infortuni, facendo insomma meno partite.
Non sottovaluti gli interessi economici né l'incombente pericolo di fallimento, in particolare del nostro calcio, per salvaguardare regolarità e sicurezza play-off & play-out restano senza tema di smentita la sola vera panacea di tutti o quasi i suoi mali a tutela di atleti e spettatori televisivi che sentitamente ringrazierebbero .
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