
Per Nelson Mandela l'impossibile rimane tale solo fino a quando esso non trova compimento. Non sappiamo cosa sia passato nella testa di Lucas Moura prima del match contro l'Ajax ma qualcosa di molto simile al pensiero dell'ex presidente sudafricano deve aver agito nel profondo dell'animo del giocatore brasiliano capace poi di mettere a segno i tre goal decisivi per la rimonta ed il conseguente approdo in finale di Champions da parte del team londinese. Moura classe 1992 con un passato al San Paolo e al PSG ha saputo decisamente trovare la serata più importante della propria carriera fino a questo momento nel passaggio che consegna alla leggenda i tre goal qualificazione.
L'Ajax dei "bellissimi" che nel corso di questa stagione ha saputo stupire tutti ed eliminare Real Madrid e Juventus non era certo un avversario semplice e come se non bastasse il doppio vantaggio olandese dopo mezz'ora di gioco avrebbe potuto stendere chiunque ma non ha piegato il fuoriclasse brasiliano spesso considerato il dodicesimo uomo del Tottenham e non un titolare inamovibile che da par suo ha pescato nel fondo delle motivazioni più profonde per dar vita ad un sogno ad occhi aperti. Certamente è probabile che dopo la serata di Amsterdam le gerarchie dell'undici di base di Pochettino cambino ma siamo certi che Lucas Moura saprà comunque in grado di dimostrarsi attore di primo piano.
A Parigi dopo l'arrivo di Neymar non c'era più posto per lui ed ecco così che nel 2018 l'opportunità offertagli dal Tottenham si è rivelata fondamentale per i destini del calciatore e del club. Ecco così che Lucas Moura diventa esempio mirabile tra ciò che un individuo è stato e ciò che egli stesso può divenire grazie alla capacità di osare in attesa dell'ultimo atto di Madrid.
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