
NEW ORLEANS - Un segreto di Pulcinella. Una dichiarazione, quella di Rich Paul, destinata comunque a scuotere il futuro più prossimo della NBA. L’agente di Anthony Davis, per bocca del suo assistito, ha rotto gli indugi e qualche ora fa ha dichiarato: “Anthony vuole essere ceduto ad una squadra che gli permetterà di vincere costantemente e che possa competere per il titolo”. Boom!
Il dado è tratto. La scelta è fatta. Davis, attualmente ai box per un infortunio ad un dito della mano sinistra, ha comunicato ai New Orleans Pelicans (con cui è contrattualmente legato almeno fino al 2020 ed ha una player option per il 2020-21) la voglia mista ad esigenza di andare via. Possibilmente subito. Entro il 7 febbraio, insomma, l’ultimo giorno di quello che noi definiremmo “mercato”.
Attenzione, perché molto se non tutto potrebbe ruotare intorno a quel “subito”.
Sulle tracce di uno dei giocatori maggiormente in grado di fare la differenza nella NBA, c’è ovviamente tutta la lega. Ci sono, soprattutto, le due rivali per eccellenza: i Boston Celtics, ovverosia una contender fatta e finita, ed i Los Angeles Lakers che, proprio grazie a lui, potrebbero provare a tornare ad essere realmente competitivi. Ecco perché il fattore temporale si presume possa spostare più dei tantissimi milioni di dollari che verranno offerti al giocatore. I Celtics, infatti, non possono mettere sul piatto alcunché fino al primo luglio. Perché? Perché il “ciglione” ha il medesimo contratto di Kyrie Irving e le rigide regole NBA non permettono ad una franchigia di poter firmare, attraverso uno scambio, due giocatori con lo stessa tipologia di contratto. Ecco perché, con Boston alla finestra ma obbligata ad aspettare (e sperare), l’occasione per i Lakers è ghiotta. Non è un segreto di Pulcinella neanche il fatto che Los Angeles sia attirata da Davis e viceversa. Un flirt più che presunto e che potrebbe sfociare in una potenziale relazione. Ad aiutare, non nel ruolo di Don Abbondio ma di avversario (adesso) e possibile futuro compagno (domani, dopodomani?), c’è LeBron James che proprio con Davis condivide l’agente: il predetto Rich Paul.
In NBA, però, non sempre 2+2 fa quattro. E’ vero, i gialloviola hanno il materiale umano (Kyle Kuzma, Lonzo Ball e Brandon Ingram su tutti) per provare ad intavolare uno scambio con i Pelicans ma dipenderà comunque tutto da questi ultimi e non dalle eventuali preferenze di Davis e dei Lakers. Los Angeles ci proverà. Questo è poco ma sicuro. La stella ex Kentucky sposterebbe troppo gli equilibri già in questa fase della stagione che soprattutto in quella prossima, quando Magic Johnson e compagnia avrebbero il tempo per muoversi con maggiore calma all’interno della free agency. La chance, forse quella vera, i Lakers ce l’hanno da qui al 7 febbraio. Il matrimonio con Davis se s’ha da fare, s’ha da fare probabilmente adesso. Anche a rischio di sacrificare giovani di sicuro talento ma su cui la Giuria non ha ancora emesso un giudizio definitivo.

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