
Sembrava tutto tranquillo dopo che Luis Suarez, ex giocatore del Barcellona, aveva sostenuto l'esame di Italiano per ottenere la cittadinanza italiana, invece, niente di meno, si configura reato di concorso in corruzione per la professoressa e il rettore dell'Università di Perugia per gli stranieri, accusati di aver accettato le pressioni dei vertici juventini per risollevare le sorti economiche dell'ateneo perugino, e quindi per aver artefatto l'esame di italiano dello stesso giocatore in modo da farglielo passare.
"Il pdf incriminato"
La procura di Perugia indaga avendo diversi elementi, come le prove che si evincono dalle intercettazioni tra gli indagati e soprattutto un file pdf in cui c'era il contenuto dell'esame che avrebbe dovuto sostenere Luis Suarez, inviato il giorno prima, addirittura, dalla professoressa allo stesso, attraverso la piattaforma di videoconferenza Teams.
File che per filo e per segno era in sostanza l'esame con le domande concordate, a cui il neo allievo avrebbe dovuto rispondere.
Il documento incriminato chiarisce senza dubbio l'intento doloso di contraffare il risultato del test, in modo che venisse superato per accedere alla cittadinanza italiana, e qui si configura quindi il gravissimo reato di concorso in corruzione che getterebbe fango sul già precario mondo universitario italiano, visto che numerosi scandali precedenti non sono mai mancati.
" Le intercettazioni "
Nelle intercettazioni delle conversazioni telefoniche tra il direttore dell'ateneo dell'università di Perugia per stranieri Olivieri e la futura professoressa d'italiano del calciatore Stefania Spina, si sente chiaramente l'intento dei due interlocutori di facilitare al famoso campione l'ottenimento dell'italiano B1.
Grande macchia, quindi, sulla cultura italiana, che si inginocchia letteralmente al mondo del calcio.
Ancora una volta a vincere è un interesse economico, un giro di affari e milioni intorno al calcio, a vincere sulla correttezza, sulla lealtà, e soprattutto sulla cultura.
"Quale esempio per i giovani di oggi?"
I nostri giovani, già disorientati dalla destrutturazione della società umana e quindi, dei valori etici ad ogni livello, quali esempi potranno mai seguire per formarsi come persone mature, se perfino i loro beniamini si abbassano a qualsiasi compromesso pur di raggiungere i loro scopi.
Niente è facile, si sa che nella vita per raggiungere un obiettivo bisogna faticare, e lo sanno i giocatori quando si sottopongono a duri allenamenti per raggiungere risultati soddisfacenti; ma l'allenamento funziona se si lavora in squadra e si resta uniti, pronti a capire e intercettare le azioni dei compagni, in uno spirito di collaborazione continuo e di uguale empatia, senza sotterfugi.
Allora è la società che deve cambiare, sono le persone che la formano che non dovrebbero scendere a patti per avere tutto e subito, che dovrebbero collaborare in sinergia per costruire un mondo giusto ed equilibrato.
Le fondamenta partono dall'istruzione, dove l'individuo si forma e dall'educazione familiare soprattutto.
Lo sport deve insegnare il rispetto delle regole e del prossimo, e perché no, smontare il vecchio stereotipo che un calciatore non possa conciliare la sua attività con lo studio.
Qualunque sia il risultato dell'indagine, la giustizia sportiva farà il suo corso, e questo, se si provasse il reato di concorso in corruzione, porterebbe alla penalizzazione dei punti per la squadra juventina e ad altre conseguenze non certo rosee, e come se non bastasse si aggiungerà anche quella ordinaria; insomma sarebbe un disastro totale per la Juve e un'ulteriore sconfitta per la nostra università italiana.
Notizia dell'ultima ora: il procuratore capo della procura di Perugia Cantone Raffaele sospende le indagini per le ripetute violazioni del segreto istruttorio.
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