
Prima sconfitta dell'Italia contro la Serbia: le due squadre, entrambe già qualificate per le semifinali, combattevano solo per la conquista della prima posizione nel girone (che dà il diritto a incontrare la seconda classificata dell'altro girone). Azzurre oggi un po’ scariche (comprensibilmente dopo la battaglia di ieri), ma che comunque spesso se la sono giocata testa a testa con le serbe. Finisce 3-1 per le avversarie (25-21, 25-19, 23-25 e 25-23).
Primo set alla pari fino a metà, poi le serbe allungano, con le nostre in difficoltà in attacco (mentre le avversarie ci vanno giù duro) e soprattutto in ricezione (30% tra negative ed errate). Secondo set dove subiamo ancora, con la Serbia sempre molto incisiva in attacco e a muro, e le nostre, un po' imprecise, che faticano a chiudere e nel sistema muro-difesa. Nel terzo set l’Italia finalmente si sblocca e comincia a macinare il suo gioco, con il muro che inizia finalmente a far male e il servizio che diviene più incisivo; piccolissimo patema d’animo (niente in confronto a ieri…) quando la Serbia dal 22-18 si riporta sotto fino al 24-23 per noi. Inizio quarto set di modesta qualità, con errori da entrambe, ma con le avversarie che dalla metà cominciano a mettere la testa avanti nel punteggio, con le nostre incapaci di riagganciarle e poco incisive in attacco.
Egonu: partita “di mantenimento”, e comunque sempre 28 punti per lei: 22 su 52 in attacco (42%), 4 muri e 2 aces. Ottimo debutto da titolare di Pietrini in tutti i campi, salvo la ricezione, dove è stata costantemente cercata, e spesso presa di mira, dalle serbe: per lei un più che buon 46% di efficienza in attacco; e buona anche la grinta dimostrata in campo. Partita un po’ incolore per Lucia Bosetti e Danesi (entrambe al di sotto del 30% di efficienza in attacco); meglio Chirichella. Non dei migliori, sia in ricezione che in difesa, l’inizio di Parrocchiale, che però si è poi in parte ripresa. Nel suo piccolo non male l’esordio di Nwakalor (2 punti su 2 attacchi). Malinov su livelli più che buoni, tenuto conto anche della qualità non eccelsa della ricezione (47% di positive e perfette e 31% di negative ed errori diretti, il dato più alto fino ad ora); inoltre 2 muri-punto e alcune belle difese.
Distribuzione più o meno in linea con quella di ieri: 42% a Egonu, 20% alle centrali. Efficienza complessiva in attacco 41%, il valore più basso fino ad oggi. Incontro che valeva il giusto e giocato in un contesto particolare; tuttavia da queste due partite del terzo turno emerge qualche segnale meno positivo rispetto ai primi match, sia in qualche fondamentale (ricezione), sia in qualche giocatrice (Lucia Bosetti); forse il logorio psico-fisico può farsi sentire, e certamente l’asticella della qualità degli avversari si è alzata non poco, e questo ha per forza il suo peso. Comunque tutto è destinato a resettarsi con la semifinale di venerdì con una Cina in crescita; in ogni caso le nostre se la possono giocare.
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