
Gianni Brera e Gianni Mura vi sia lieve la terra, possiate presto ritrovarvi attorno ad un tavolo imbandito delle vostre amate specialita' parlando di calcio con la lingua degli angeli che vi accomunava e faceva sembrare un'altra materia lo sport che raccontavate come nessuno prima e dopo di voi.
Autentiche affinita' elettive le vostre, come quando lavoraste insieme in occasione dei Mondiali di calcio di Spagna 82, Brera si occupava dell'Italia e Mura delle altre squadre, uno spettacolare ed inestimabile lavoro di squadra che valse tanto quanto l'esaltante vittoria finale dei ragazzi di Enzo Bearzot.
Il loro primo incontro dopo un estenuante pressing dell'esordiente Mura si svolse sul Lago di Pusiano dove Brera aveva casa, trovandosi da subito fatti l'uno come l'altro in tema di calcio e alta cucina , garbo innato e stile da vendere.
Se per Gianni Brera nutrivo un'autentica venerazione confesso e dichiaro oggi che Gianni Mura e ' scomparso che stravedevo proprio per lui, mi affascinava anche solo per come parlava, spesso con l'ampio torso fasciato da una polo a mezze maniche ed una faccia segnata che ultimamente mi ricordava l'altro mio idolo delle letteratura americana Charles Bukowski , uno che probabilmente piaceva tanto ad entrambi per come si mangiava la vita , le donne, i cavalli e le bettole di Los Angeles scrivendone con stile e disarmante verita' come loro avrebbero fatto.
Si dovrebbe infatti correttamente usare la definizione di autentici scrittori anche per i due immensi Gianni , ampiamente dimostrata con libri di gran letteratura nei romanzi breriani su sesso e cucina cosi come nei volumi muriani incentrati sull'amatissimo Tour de France , rimarcandone tutta la loro grandezza che rimane per sempre memoria degli sportivi e intellettuali d'Italia e del mondo intero .
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