
E’ una serata infinita, dalle mille emozioni, quella vissuta a Berlino. "Andiamo a Berlino Beppe", direbbe Fabio Caressa al suo caro amico Beppe Bergomi. Adrenalina allo stato puro, in un Magic Saturday che rimarrà nella memoria di tutti gli amanti del volley. La Lube Civitanova del marchigiano ultrasessantenne Beppe Cormio (Direttore Generale) è campione d’Italia. Anzi no campione d'Europa. La Germania si inchina alla corazzata civitanovese che può alzare al cielo la tanto attesa Champions League, interrompendo il dominio mondiale dello Zenit Kazan, vincitore delle ultime quattro edizioni della competizione europea. E' davvero una Lube Civitanova in versione Grandi Numeri, che si prende la rivincita dopo la sconfitta nella finalissima dello scorso anno a Kazan, andando a strapazzare il collettivo russo in quattro set, dominando in lungo e in largo.
Pochi giorni prima lo stratosferico gruppo diretto dal marchigiano Beppe Cormio si era aggiudicato lo scudetto a Perugia. Una rimonta strepitosa al tie-break, dopo essere stata sotto 2-0, vale il quinto scudetto della storia del club, a distanza di tredici anni dal primo ottenuto sempre con coach de Giorgi. La Sir Safety Conad del fenomeno Leon piange sul latte versato, d’altronde come diceva l’ex coach jesino Julio Velasco ‘chi vince festeggia chi perde spiega’.
A far festa, dopo ben sette finali consecutive perse, il marchigiano Giuseppe Cormio, apparso comprensibilmente teso alla vigilia della finale tanto da declinare l’invito al convegno tenutosi ieri mattina all’Università Politecnica delle Marche, a cui hanno partecipato con piacere vari relatori e suoi colleghi from Jesi quali Paolo Giardinieri e Francois Salvagni. Sulle ali dell’entusiasmo Beppe Cormio è volato a Berlino strapazzando Kazan e diventando campione d'Europa. Il trofeo numero 20 per Civitanova, seconda Champions League, dopo quella del 2002 e dopo la finalissima persa dello scorso anno proprio contro Kazan. Tutti in piedi per la grande Lube.
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