
Era partito senza convinzione di vincere l'amico Vincenzo Nibali. Per tutti lui è lo Squalo del Ciclismo Internazionale. Non può essere altrimenti per uno che ha vinto tanto. Dal Giro d'Italia al Tour de France l'albo d'oro porta anche il suo nome eppure non essendo un velocista non sperava di mettere nel carniere la Milano-Sanremo.
La forma c'era e la sentiva da parecchio. Stava bene di fisico e mente Vincenzo ma a volte come in altri casi della vita è la fortuna a dare una grossa mano ma io sono convinto però che la fortuna va cercata e non attesa. Vincenzo Nibali la cercava da tempo e l'ha trovata sulla salita del Poggio. Una rapida occhiata dietro a chi lo seguiva e mette la settima per andare veloce, poi in discesa giù a capocollo rischiando un po' ma alla fine alza le mani al cielo e ride felicemente. Dopo il traguardo non può non abbracciare la sua compagna e la figlia che le ha dato. Loro sono la sua forza motrice e lui, lo Squalo, questo lo sa benissimo.
Tutti felici quindi mentre il Nord Italia è flagellato da pioggia e vento che ingrossa il Po,fiumi e torrenti mentre al centro il lago di Bracciano lamenta una storica e preoccupante secca che danneggia il turismo locale e le attività del territorio. Per il momento limitiamoci quindi a fare i complimenti a Vincenzo Nibali che nobilizza il ciclismo troppe volte flagellato dal doping.
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