
La carriera podistica di Giacomo Grillo pareva finire il giorno in cui doveva iniziare, anzi, in quello precedente a quello che lo avrebbe visto impegnato nella sua prima maratona, a Roma. È infatti quel sabato che il suo "oscuro passeggero" si manifesta in maniera decisa ed aggressiva, con vertigini e dolori lancinanti alle gambe e non solo.
Giacomo raggiunge lo stesso la capitale aiutato dalla moglie Clarita e da una forte determinazione, ed in qualche modo arriva comunque al traguardo della 8 km non competitiva, sempre con il supporto della sua signora. Il giorno seguente inizia la trafila di visite e controlli, ed arriva a scoprire che è affetto da sclerosi multipla.
Giacomo, classe 1958, è sempre stato uno sportivo: portiere in giovane età a Rieti, la sua città natale, passa poi al basket, praticato prima, e come arbitro poi, raggiungendo un ottimo livello e dirigendo match ambiti, come quando la Sebastiani Basket Rieti, al tempo in A1, affronta la Duke University in tournée in Italia. La morte del padre nel 1997, e la conseguente esigenza di prendere in mano le sorti dell'attività di famiglia, lo allontanano temporaneamente dallo sport. È una normale foto ricordo, di quelle che si scattano al mare con gli amici, in totale relax, che nel 2009 lo sprona a riavvicinarsi al movimento fisico. Giacomo infatti guarda l'immagine, e non si riconosce in quell'uomo di 100 e rotti kg. Finite le vacanze non perde tempo ed è subito in palestra, oltre che prestare una maggior attenzione all'equilibrio alimentare, e piano piano inizia a corricchiare anche al di fuori di essa, fino a tesserarsi con quella che è la sua squadra attuale, l'Amatori podistica Terni di Fabio Laoreti e Marcello Vettese.
Decide di correre la sua prima gara sui 10 km, a Roma in gennaio, insieme all'amica Patrizia, i due rimangono entusiasti di questa esperienza, e conoscendo un po' Giacomo mi permetto di aggiungere che probabilmente, vivendo una corsa, ha scoperto che era tra tutti i mondi sportivi possibili, quello più vicino alla sua personalità aperta e di compagnia.
Sullo slancio emotivo i due puntano diretti la maratona di Roma due mesi dopo, e qui torniamo a quell'inizio che pareva la fine, a quel giorno che rovescia un'esistenza.
Giacomo comunque non guarda a quello che potrebbe aver perso, ma saggio come il Grillo parlante di Pinocchio, pensa a fare il meglio con quello che ha. E questo meglio sono tutte le gare domenicali possibili, le oltre 100 maratone corse anche in luoghi suggestivi e simbolici, come Roma, Barcellona, New York, Dubai, Londra, Etna con 3000 metri dislivello e tante altre. Non poteva mancare alle sue imprese la 100 km del Passatore, ma tra le più grandi soddisfazioni sicuramente è aver trasmesso questa passione per la corsa anche al figlio Gianfilippo, atleta deciso e risoluto, che sta ottenendo ottimi risultati (Tra i quali la recentissima vittoria sulla distanza dei 34 km alla Strasimeno, gara "test" corsa in vista della prossima maratona di Londra).
"I miracoli non crescono sugli alberi, i miracoli avvengono nel cuore'' dice il Grillo parlante della fiaba. Quest'altro Grillo, Giacomo, è arrivato molto, molto lontano, ma non ha mai dimenticato da dov'era partito, per questo è presente ad ogni gara possibile, per prendere tutta la corsa che può, lasciandosi attraversare totalmente dalle emozioni, e attraversando con la sua simpatia, la corsa degli amici che incontra lungo la strada.
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