
"Il mio nome è Ayrton e faccio il pilota" ha scritto nella celebre canzone Lucio Dalla, non uno qualunque. Lui era Ayrton e faceva il pilota. Ma modo suo, quel modo che è diventato eccellenza e riconosciuto in tutto mondo, eredità lasciata da un ragazzo che è semplicemente partito da una delle tante periferie sperdute nell'immenso Brasile. Oggi tutti quelli che indossano un casco e si accomodano su un kart sanno che la mossa alla Ayrton può essere quella vincente in ogni GP . Senna era figlio di un meccanico ed è cresciuto tra pane e motori nell'officina del padre. Quando guidava i kart sapeva che non esisteva nessun altro, era tutta una questione "devo solo vincere" ed ecco la magia : mentre tutti mettevano la mano destra sul condotto del carburatore per arricchire la miscela in rettilineo per poi rimettere le due mani sul volante in curva, lui guidava semplicemente con una sola mano, la sinistra, per tutto il GP! La destra era costantemente sul carburatore, rettilinei o curve non faceva differenza, lui sapeva che cosi il cilindro era lubrificato da più benzina e sfruttava in ogni istante questo suo sapere innato.
"Era un perfezionista, non tollerava nemmeno una gomma graffiata. Gli altri concorrenti nemmeno esistevano, lui era li dov'era solo per la vittoria. Il miglior individualista della F1, non c'e' dubbio, la perfezioni per lui era una meta da raggiungere giorno dopo giorno" diranno i migliori dell'epoca. Fortunati loro che l'hanno visto ed hanno goduto di uno show man in pista mai visto prima.
Dai kart in Brasile alla corte della Regina nel Regno Unito il passo è breve : legatissimo alla sua famiglia, soffrirà molto questo distacco ma l'allora attuale patria dell'automobilismo aveva il suo fascino e lui era nato per correre veloce come il vento, forse anche di più. La Formula Ford britannica era il terreno da caccia giusto per la sua fame di vittorie, ma in Brasile le cose giravano in maniera diversa : nessuno parlava di lui e delle sue prime vittorie, cosi le pressioni si fecero molto forti tra lui e il resto del mondo, a partire dalla moglie per finire alla famiglia senza dimenticare quel posto gelido che gli dava tanta nostalgia della sua calda e amata terra d'origine.
La sua famiglia godeva di uno stile di vita superiore alla media e lui è sempre stato grato a tutto ciò, sosteneva che la tranquillità e la stabilità che proveniva dalla stessa lo hanno aiutato a superare ogni momento triste della sua vita umana e sportiva. Ma quel nome , Ayrton, per riecheggiare e tuonare allo stesso tempo nella nazione più grande del sud America, aveva bisogno di altro. Piquet era l'idolo della F1 brasiliana . Senna capì che per ottenere quello che voleva, doveva batterlo. Quattordicesimo pilota brasiliano a scendere in pista nella massima competizione automobilistica mondiale, fissò i suoi personali obiettivi storici e contemporanei che corrispondevano a due nomi: Fittipaldi e Piquet , ovvero gli unici connazionali a portare almeno un titolo piloti F1 a casa. Il resto è leggenda.
Talento e genio in pista, mistico e scaltro fuori dall'abitacolo. "Ho visto Dio accanto a me sullo schieramento di partenza" le sue dichiarazioni appena scese dalla monoposto che riscrisse la storia di questo sport : si era messo in bella mostra accanto a Piquet e Fittipaldi con il suo primo mondiale in tasca targato 1988.
"Il mio nome è Ayrton e faccio il pilota, corro veloce per la mia strada, anche se non è più la stessa strada, anche se non è più la stessa cosa, anche se qui non ci sono piloti, anche se qui non ci sono bandiere, anche se forse non è servito a niente, tanto il circo cambierà città, tu mi hai detto chiudi gli occhi e riposta, ed io adesso chiudo gli occhi..." ha scritto e cantato il maestro bolognese Lucio Dalla. Ironia del destino, la leggenda Ayrton ci ha lasciato il 1° Maggio proprio a Bologna. Ma ci ha lasciato la sua storia da narrare alle future generazioni del motorsport.
Thanks you too.
Scacco
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Presto la biografia
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avete mai visto la statua ad imola ? da bribidi
Grazie a tutti, complimenti su facebook compresi. Fa piacere essere apprezzato.
Ragazzo d’oro
anche se qui non ci sono bandiere…
Ayrton ci ha lasciato la sua storia da narrare alle future generazioni del motorsport
Poi il discorso che si trova su youtube che fece Dalla prima di cantare la canzone è da brividi racconta di un uomo totalmente diverso una volta tolto il casco. Aveva presso una fondazione brasiliana un carico di circa 30 bambini poveri e lui non ne ha mai parlato in pubblico, si è saputo solo dopo. Grande Ayrton
vederlo in rosso ferrari sarebbe stato il massimo anche perché versioni non ufficiali dicono che era molto vicino alla scuderia di maranello
un vero peccato, si stinge il cuore ogni volta che ci penso
Lasciate il vostro pensiero in questa pagina dedicata a Senna
Grazie
Carlo Ametrano attuale presidente dell Ayrton Senna Fan Club
Ayrton per sempre nel cuore . Titolo de libro appena pubblicato da Ametrano
Vorrei ringraziare pubblicamente Carlo Ametrano per i complimenti ricevuti
Vorrei ringraziare pubblicamente Carlo Ametrano , ricevere complimenti da lui in persona è motivo di orgoglio.