
Proprio nell'anno dei 3 Gran Premi sul suolo italico, rispettivamente Monza, Mugello ed Imola tocca assistere alla peggiore stagione della Scuderia Ferrari dalla sua centenaria fondazione, penso proprio che a Maranello non metteranno assieme 3 punti né come costruttori figuriamoci con i suoi derelitti piloti.
Provo vergogna per la situazione del cavallino non più rampante da un pezzo, oramai divenuto il peggior brocco zoppicante dei circuiti a livello planetario.
Magra consolazione l'assenza sulle tribune dei suoi appassionati ed illusi sostenitori, quello che si evince è purtroppo l'ineluttabile declino dirigenziale e tecnico come una ferita che non si rimargina più.
Avevo lanciato più di un allarme scrivendo la nuda e cruda verità sempre in occasione del GP di Monza, oggi mi tocca replicare e credetemi quando dico che ne avrei fatto volentieri a meno, ma non si può proprio quando dopo le qualifiche al solito orribili relegati nelle retrovie la monoposto di Leclerc perde l'alettone posteriore e si disintegra contro le barriere, ritirandosi come dev'essere al pari di Vettel altro ex fenomeno che attualmente guida peggio di un taxista pakistano a New York.
A questo punto l'unico rosso che rimane del più celebre brand a livello mondiale è quello di profonda onta che sa troppo di definitiva resa, basterebbe ammetterlo una volta per tutte in casa Fiat, vero John Elkann?
Personalmente avrei la soluzione: affidarsi a motori stranieri affidabili nonché a dirigenti alla Toto Wolff, in fondo che male ci sarebbe a vedere una Ferrari 2021 partecipata da capitali esteri come già accaduto per tanti nostri marchi risorti e ancora in auge solo in questa maniera, sempre meglio che fallire o sparire per sempre per manifesta inferiorità.
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