
Domenica 27 maggio 2018: a Montecarlo, il tempio del lusso e della tradizione, un australiano festeggia la vittoria nel gran premio più antico della F1 bevendo champagne dalla sua scarpa destra, completando la scenetta convincendo la Principessa a bere un sorso dalla bottiglia. Quel giorno il volto di Daniel Ricciardo era solcato dal sorriso più largo del mondo: aveva vinto la sua seconda gara stagionale, oltretutto in situazioni critiche visto i problemi che stavano rallentando la sua monoposto, e s’iscriveva al club dei pretendenti al titolo. Due mesi dopo quell’iscrizione è ormai scaduta e il suo volto è diventato sempre più cupo.
Un destino ancor più beffardo considerando che l’australiano ha fatto ben poco per meritarsi una situazione del genere: da quella vittoria, giunta due mesi fa, Ricciardo ha raccolto solo 34 punti, frutto di due quarti posti, un quinto e due aspri ritiri, finendo al quinto posto della classifica mondiale col compagno di squadra Verstappen a un solo punto di distacco. Una situazione che l’alfiere della Red Bull sperava di invertire domenica scorsa a Hockenheim, nonostante già dopo Silverstone avesse annunciato che sarebbe partito dal fondo della griglia di partenza a causa dei cambi alla power unit. Daniel sperava che quei nuovi componenti potessero permettergli un recupero prodigioso, ma alla fine tutti quei pezzi nuovi hanno portato soltanto il quarto ritiro stagionale. Una beffa peggiorata dal fatto che il suo progetto di rimonta è invece riuscito a Lewis Hamilton, che ha tuttora alcuni componenti (MGU-K, batterie e centralina) intatti dal primo gran premio.
Persino il futuro mette tanta inquietudine al pilota australiano, ormai quasi certo di rimanere nella scuderia gestita da Christian Horner anche nel 2019. Ricciardo spera che con l’arrivo della Honda i guai avuti con la Renault possano diventare un lontano ricordo, un pensiero che assume però dei contorni astratti, visto che la Toro Rosso con la fornitura giapponese è già fuori dal limite dei componenti da usare da molti gran premi, nonostante ci siano stati progressi in alcune gare rispetto ai nefasti tempi della McLaren. Il presente è povero e il futuro è davvero un enigma però, caro Daniel, a chi non si arrende mai prima o poi la ruota girerà…
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