
Le sirene invernali avevano raccontato di una Ferrari sopra tutti. Avevano allarmato gli avversari e fatto sognare chi già pregustava una doppietta australiana. Poi arriva il primo weekend della Formula Uno 2019, Hamilton lascia a sette decimi Vettel e scatta il primo allarme, poi a vincere è un incredibile Bottas che rifila la bellezza di 57 secondi a Vettel e uno in più al giovane Leclerc scudiero del tedesco 4 volte campione del mondo.
Allarme?
Può essere che l'Australia sia gara a sé e anche la Mercedes credeva di essere inferiore alla Rossa, tanto da far marcare a uomo Vettel da Hamilton, cosa che gli è costata la gara inaugurale e sopratutto gli occhi increduli di Wolff e del suo team che si ritrova la vittoria con un margine insperato. Cosa sia successo alla Ferrari dai test alla prima gara è mistero. Forse un mix di appagamento e tranquillità per una supremazia data quasi per scontata, oppure una Mercedes che prima ha dormito, poi suonata la prima campanella d'allarme è corsa ai ripari e ha subito sfoderato tutta la sua innegabile potenza.
La partita però è ancora lontanissima dall'esser chiusa, con la variabile impazzita che risponde al nome di Max Verstappen, al primo podio del motore Honda nell'era ibrida con buona pace di McLaren e di Alonso che ne disprezzavano l'utilizzo. A chiudere il weekend australiano anche il mesto ultimo posto di Robert Kubica a 3 giri da Bottas, col pilota polacco che per la grinta di ritrovare la Formula Uno non merita certo una monoposto così inguardabile.

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