
Sebastian Vettel non sarà vestito di rosso nel 2021. La Ferrari chiude l'ennesimo periodo deludente con un campione del mondo, dopo gli anni di Alonso anche per Vettel il raccolto dei titoli è lo stesso: zero.
Eppure Sebastian ha fatto sognare, più ferrarista dell'asturiano, forse con minor classe ma più piglio del tifoso, di chi riesce ad accattivarsi i fan con le esultanze via radio, il sogno che un altro tedesco dopo il Kaiser possa riportare la Rossa ai fasti di inizio 2000.
Tutto inutile, il sogno Vettel-Ferrari si infrange sulla pioggerellina di Hockenheim, quando al tedesco saltano i nervi e va a sbattere in una maniera tanto inutile quanto compromettente per il titolo.
Pare che Vettel abbia rifiutato il rinnovo solo per un anno a 9 milioni (contro i 35 del contratto in scadenza), vittima della crescita del fenomeno Leclerc, su cui la Ferrari fa all in, punta tutto con i gradi del predestinato, un rischio di scottatura altissimo che ha già fatto come vittima il 4 volte campione del mondo.
Per il ragazzo di Heppenheim l'avventura in rosso vede prima dell'inizio della stagione 2020 14 vittorie, 54 podi, 12 pole in 101 gran premi, con l'ipotesi, mica tanto remota, che avvenga come con Prost nel 1991 una risoluzione anticipata, con Binotto tanto certo della permanenza di Vettel e ora a caccia del sostituto, con i nomi dei vari Sainz, Giovinazzi e i fantanomi di Alonso e Hamilton, poco praticabili.
E Seb?
Poche alternative, la Mercedes dovrebbe dare il benservito a Bottas per avere un binomio tutto teutonico, Red Bull impossibile, restano aperte le porte della Renault, dell'Alfa Romeo o, cosa non scontata, il ritiro ad appena 33 anni.
Malesia 2015, Monaco 2017, Bahrein, Canada, Inghilterra 2018, tra le perle del matrimonio Vettel-Ferrari, un matrimonio da sogno, da illusione e da rimpianto.

Povera Ferrari
Sainz non vale Vettel