
Quelli della mia generazione calcistica ricorderanno il primo calciatore colombiano degno di menzione nel nostro massimo campionato, quel Tino Asprilla dotato di scatto felino e movenze da top player nonche' irresistibile sciupafemmine, che non guasta affatto per la sua ampia e meritata fama giocando nel super Parma dei Tanzi.
In particolare di lui rammentiamo la palombella su punizione con cui fece bruscamente finire il record di imbattibilita' del Milan degli Invincibili direttamente al loro pregiato domicilio di San Siro.
Oggi invece impazzano i suoi degni eredi Duvan Zapata e Luis Muriel in accoppiata nella Dea dei miracoli, il primo reduce da un campionato mirabolante per lui e la squadra, il secondo neo acquisto orobico promette di moltiplicare goal e prestazioni dopo quanto fatto intravedere al suo ritorno italico indossando il viola della Fiorentina.
L'elenco della formazione gialloblu all-time in Nazionale e' lungo, a cominciare dal portiere piu' folle e talentuoso che io ricordi, Rene' Higuita interprete della parata dello scorpione, proseguendo l'asse difensivo con il povero Andres Escobar ,valido difensore assassinato dopo il Mondiale americano del 1994 a causa di un 'inopinata autorete che costo' l'eliminazione della Colombia!
Qui purtroppo bisogna rilevare le ingerenze della malavita locale anche nello sport, del resto chi non ha sentito parlare dell'epopea del narcotrafficante piu' potente di sempre, Pablo Escobar a capo dei noti cartelli produttori di cocaina ,materia prima tristemente nota made in Colombia da sempre, nonostante gli sforzi encomiabili degli ultimi governi come testimoniato dalla cattura del temutissimo king attuale ,el Chapo appunto.
Molto meglio e piu' giusto tornare ai bravi e numerosi calciatori, citando doverosamente su tutti Carlos Valderrama dalla chioma leonina colore dell'oro, Radamel Falcao e James Rodriguez a completare il super team.
Tutti loro ottimi calciatori se non autentici campioni con la palla tra i piedi, ma per avere un autentico fuoriclasse bisogna obbligatoriamente e drasticamente cambiare disciplina sportiva focalizzandoci sul ciclismo dove e' appena cominciata l'era di Egan Bernal, reduce non a caso dal trionfo nel Tour de France , che a me ha fatto intravedere addirittura Fausto Coppi per caratteristiche, leggerezza sui pedali e origini se pensiamo alla sua formazione piemontese .
Per lui come per l'altro connazionale Carapaz vincitore del Giro d'Italia si profila un futuro meraviglioso, le loro scalate verso il cielo rendono giustizia a noi sportivi e infiammano di significato e classe uno sport che da sempre e' sinonimo di fatica e volonta' , sudore e amore popolare come pochi altri, insieme al pugilato.
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