
Il colpo di fulmine fu nella prima edizione delle Strade Bianche, anno 2007, un polverone che arrivava a Siena, in Piazza del Campo, dopo un mix tra strade bianche e asfaltate, proprio come piace al nord, tra Fiandre e Roubaix e che, nonostante la giovane età d'esordio affascina e non poco.
Il primo che ne resta estasiato è Fabian Cancellara, la locomotiva di Berna, che ogni inverno prenota Fiandre e Roubaix tra le classiche da vincere e ora si ritrova a due passi da casa un percorso fatto apposta per lui.
Spartacus, come è conosciuto Fabian, mette nel mirino le Strade Bianche nel 2008 e gli strappi sullo sterrato ne richiamano l'immensa classe e lo svizzero con i colori della Csc Saxo Bank vince per la prima volta a Siena arrivando insieme ad Alessandro Ballan (poi campione del mondo in quella stagione) e staccando di 15" Linus Gerdemann.
Per il bis Cancellara deve aspettare un pochino, nel 2012 è Van Avermaet a dare il via al pressing di Fabian, che apre il gas a 12 km dalla fine, nel settore Bottega Nuova, e da quel momento inizia un potente forcing che fa saltare in aria pian piano ogni avversario.
L'ultimo chilometro all'interno di Siena vale una cartolina per il mondo intero per tanta bellezza, lo strappo finale ai 500 metri serve solo come passerella d'applausi per Cancellara che ormai ha un minuto di vantaggio sugli inseguitori, con dedica finale per lo zio scomparso di recente e podio completato da Iglinskij e Gatto.
Il tris garantirebbe a Cancellara la storia, con un settore del percorso a lui intitolato e questo premio arriva nel 2016, quando regolando Stybar e Brambilla vince le Strade Bianche e si vede intitolato lo strappo di Monte Sante Marie, a 54 chilometri dal traguardo, distanza alla "Cancellara", dove Spartacus apriva il gas e non c'era possibilità di fermarlo.

Peccato che il tempo passi inesorabile
Lui e Boonen il meglio delle Classiche del 2010
Grande Fabian