
Si chiama Andrea, ha 25 anni e viene dal trevigiano... è alto 1 e 70, leggero e va forte in salita. Trascorre tre anni tra i dilettanti con le maglie di marchiol e zalf. Ed è proprio quando correva nelle file di quest’ultima squadra, che nel 2016 vive un momento che nessun ciclista spererebbe; durante un tranquillo giro in bici viene investito da una macchina. Le condizioni appaiono gravi e quindi il ritorno in bici messo in discussione. Nel momento più difficile Andrea ha tirato fuori il carattere, chiunque avrebbe mollato al suo posto, ma lui no! Lui come il ciclismo gli ha insegnato si è messo a pedalare con grinta ed è riuscito a scalare la salita. Non ci avrebbe creduto nessuno ma lui sì, infatti dopo un po’ di mesi, viene convocato agli europei con gli u23 e porta l’Italia nel gradino più basso del podio.
Da lì a poco, il salto tra i professionisti con l’androni giocattoli, squadra professional. Qui passa gli ultimi due anni portando a casa ottimi piazzamenti e varie vittorie. Durante l’ultima edizione del giro d’Italia, dimostra che in bici va molto forte e può dire la sua tra i grandi. L’ha dimostrato svariate volte soprattutto nella tappa con partenza da Treviso e arrivo a San Martino di Castrozza. Mi ha raccontato che la giornata è stata sfortunata dalla mattina alla sera: prima problemi in hotel, poi con la radiolina e quando in corsa, sembrava andasse addirittura più forte di Chaves, due fatidici salti di catena lo fanno scivolare in dietro. Lui, non demorde, sfodera la sua grinta dando inizio ad una rimonta sensazionale, ma non basta... al traguardo è secondo. È contento di passare in world tour con i transalpini e darà il massimo. Ha tutte le carte per diventare grande, ha mostrato un ottimo potenziale, speriamo che questo sia di buon auspicio per diventare importante anche per la nostra nazionale.

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