
La partita di stasera della Roma contro il Bologna può tranquillamente essere catalogata alla voce "gare complicate". Sono quei match che nell'arco di una stagione devi essere pronto ad affrontare, perché sono quelle sfide che fanno da spartiacque tra l'essere una grande squadra o meno. E si vincono solo avendo una grande capacità di saper soffrire, di stringere i denti nei momenti difficili per poi colpire con cinismo nel momento giusto. Può essere riassunta così, dunque, la sfida dell'Olimpico di stasera tra la Roma e il Bologna. La squadra di Mihajlovic gioca una grande partita, soprattutto nel primo tempo. Nella prima frazione i rossoblù, infatti ,mettono alla frusta la squadra Di Francesco, mettendo in campo le caratteristiche tipiche del suo allenatore: grinta, determinazione, e una grande forza fisica.
Se la partita all'intervallo è ancora in equilibrio, infatti, lo si deve soprattutto al portiere giallorosso. Robin Olsen, al rientro dall'infortunio, compie almeno tre super parate, e quando non ci arriva lui, ci pensa la traversa colpita da Soriano proprio al tramonto del primo tempo, a salvare i giallorossi. Nel secondo tempo, il cambio di El Shaarawy per Cristante, ha il merito di dare nuova vitalità alla Roma. E' proprio il faraone a propiziare il rigore, dopo una combinazione ad altissima velocità con Edin Dzeko. Massima punizione trasformata da Kolarov, che così mette a segno il suo settimo gol in campionato, che ne fanno in questo momento il difensore più prolifico dei maggiori campionati europei. Il vantaggio, comunque, non cambia più di tanto l'inerzia della partita. La sfida tra il Bologna e Robin Olsen continua, con i rossoblù che costruiscono azioni da gol a ripetizione e il portiere svedese a parare tutto quello che c'è da parare. La squadra di Mihajlovic non si arrende neanche dopo il raddoppio di Fazio, e viene meritatamente premiata, nel finale, con il primo gol di Sansone, che mette pepe ad un finale di partita che a dire il vero vede la Roma non rischiare più nulla.
Una vittoria sofferta strappata con i denti, e con la capacità di saper soffrire, qualità importante tipica anche delle squadre che poi vincono i campionati. Un successo fondamentale, che permette alla Roma di restare in scia a Milan ed Inter nella corsa ad un posto nella prossima Champions League. Un passo indietro, però, dal punto di vista del gioco. La squadra Di Francesco sembra non aver ancora completamente recuperato le energie spese nella partita di Champions contro il Porto, nonostante sia passata quasi una settimana. La squadra giallorossa è sembrata scarica soprattutto dal punto di vista nervoso. Dall'altra parte, invece, un Bologna che può recriminare per le numerose occasioni create e non finalizzate. La squadra di Mihajlovic torna a casa mettendo nello zaino una sconfitta sicuramente immeritata, ma anche con la consapevolezza che giocando così difficilmente la salvezza potrà sfuggire.

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