
Che il calcio stia cambiando giorno dopo giorno, è ormai cosa appurata, che la tecnologia stia piano piano prendendo piede anche in questo meraviglioso sport, lo è altrettanto visibile. Ma la cosa che sta per scuotere nuovamente il fantastico mondo della sfera più amata a livello mondiale, è la spinosa questione dei diritti televisivi.
Più che elencare le varie dinamiche createsi finora dopo l'assegnazione dei vari pacchetti alle emittenti, vorrei esprimere un personale pensiero, che credo possa trovare l'appoggio di molti altri appassionati come il sottoscritto.
Mi scende una lacrimuccia nel pensare allo scenario di molti anni fa, dove far vedere la partita in chiaro era un privilegio per pochi, il televisore non era alla portata di tutti e ci si trovava a fare il tifo al bar del paese, dove le emozioni di una partita si vivevano tutti insieme, tifando ed esultando per la propria squadra del cuore: e poi, quante domeniche passate ad attendere le 18, quando "90' minuto" arrivava puntuale a mostrare i gol in chiaro (cosa peraltro a rischio, tutt'ora) e quei servizi di 2/3 minuti sembravano durare un eternità, con il big match della giornata mostrato sempre per ultimo.
Ora, nell'era del "4K", degli Smartphone, dei Tablet e di ogni altro genere di mezzo di comunicazione, oramai tutto è accessibile e decisamente curato nei minimi dettagli.
Sono però sincero quando dico che nessun genere di tecnologia potrà mai far provare al tifoso il pathos creato da una telecronaca della partita alla radio (attualmente, l'unico mezzo di comunicazione permesso nella maggior parte degli stabilimenti lavorativi), un intramontabile modo di sentirsi parte dello show, un concentrato di sensazioni ed emozioni che non è mai cambiato e continuerà a farci compagnia, nella speranza che i "padroni del vapore" non decidano di privarci pure di quello.
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