
Prima i punti. E' questa la parola d'ordine in casa Genoa dopo la debacle di domenica scorsa contro l'Udinese. I rossoblù erano partiti bene, giocando una buona mezzora, salvo poi calare drasticamente nel secondo tempo anche a causa dei cambi, mal gestiti da mister Thiago Motta. L'ex nazionale italiano, dopo aver subito il pareggio, ha provato a mandare i suoi all'arrembaggio, schierando ben 4 attaccanti, ma l'equilibrio della squadra ne ha risentito. Equilibrio che invece il Genoa aveva mostrato (anche dopo essere rimasto in 10) solo qualche giorno prima a Torino, contro la Juventus.
Il 4-2-3-1 può essere il modulo di base, ma vanno scelti con cautela gli interpreti. Ad esempio affidarsi all'offensivo Agudelo (che peraltro era alla terza partita in pochi giorni, dopo non aver visto il campo per due mesi) al fianco di Schöne, contro il folto centrocampo friulano, forse é stato un azzardo. Ancor di più se schierato contemporaneamente a Saponara, altro giocatore poco incline alla copertura difensiva. L'esperimento poi a gara in corso di Radovanovic come centrale di difesa, può essere utile giocando con una 3 difensiva, ma in una linea a 4 diventa estremamente rischioso.
Ecco quindi che a Napoli andranno scelti attentamente i giocatori giusti al posto giusto. Il rientro di Cassata (in attesa di Sturaro) potrà permettere ad Agudelo di tornare sulla trequarti, mentre l'assenza di Kouamé potrebbe consentire ad esempio a Ghiglione di avanzare, posizionando Ankersen finalmente a destra, con Barreca o il rientrante Criscito sulla sinistra. In alternativa non é escluso che al posto dell'ivoriano possa giocare Gumus, mentre confermatissimo sarà Pandev, unica nota positiva della scorsa gara. In difesa ci dovrebbe essere invece regolarmente Romero, uscito anzitempo domenica. Quello che comunque dovrà imparare alla svelta Thiago Motta é che spesso quando si lotta per non retrocedere ci si può accontentare anche di un punto per non rischiare di prenderne zero. Per il gioco ci sarà tempo.
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