
Per noi che il colore dei soldi è il viola di Parco della Vittoria è difficile anche solo immaginare. E comunque rispolveriamo pure l’ebbrezza di quando eravamo palazzinari e maneggiavamo quei contanti a Monopoli, se ci aiuta a capire. Dicono 181 euro al minuto. Facendo i conti Messi guadagna così, ininterrottamente. 181 euro per 1440 volte al dì. Sembra una prescrizione medica. Un sovradosaggio.
Business o non business, si capisce che è un’esagerazione. Dai e dai, un clima di ostilità sociale si crea intorno a certi guadagni e il periodo storico aiuta. Eppure per Messi, CR7 e compagnia bella in fondo ci dispiace se la vivono male. Non è colpa loro. Quasi sicuramente ai tifosi, e soprattutto ai non tifosi, basterebbero dei piccoli contrappassi castigatori.
Per esempio, l'sms che riceve Messi il 27 del mese comunica un accredito di 7.819.200 euro. Firmato, il family banker. Difficile da digerire così. Sarebbe già diverso se Messi ricevesse sul suo smartphone fastidiosi sms ogni 10 minuti. Tanto per confondergli le notifiche dei social: “Gentile pulce, sono stati accreditati 1810 euro sul suo conto”. Tutte razioni così, buon stipendio da funzionario. Darebbe meno nell'occhio.
Poi nell'immaginario comune Messi paga ovunque con la carta di credito, come fa pure Ibrahimović con spocchia nella pubblicità. Neanche per sogno. Messi, quando non gioca, dovrebbe passare la vita ad inserire un pin e a prelevare contante da un bancomat che sputa fuori 181 euro al minuto. Che è pure una cifra scomoda. Tre pezzi da 50, tre pezzi da 10 e 1 euro da mettere nel distributore di Gatorade del Bernabéu. Con saldo o scelta ecologica non ci importa. Noi di Parco della Vittoria speriamo piuttosto nella scelta etica. Quella di decurtarsi il gruzzolo, tutti i nababbi, sistematicamente e in silenzio per devolverlo dove ce n’è bisogno. Allora sì che sarebbero più umani, non perché sono usciti agli ottavi.
Bel pezzo! E bell’idea quella del SMS al minuto! Ahahah!!!