
Di Claudio Ranieri si possono dire un sacco di cose: ha vinto, ha perso, è stato elogiato, è stato criticato, è stato etichettato come eterno secondo, gli è stato persino detto che costruiva delle ottime squadre che poi consegnava al coach subentrante per il trionfo. Famosa è la sua diatriba, poi sanata, con Mourinho. Garbato, composto, ma pronto a dire la sua con veemenza quando ai microfoni l'intervista prendeva una piega sbagliata. Di tutte le sfaccettature possibili e catalogabili una di sicuro, però, accomuna tutti e mai divide: Claudio Ranieri rappresenta quell'icona di signorilità che il calcio italiano può vantare.
L'impresa con il Leicester, campione d'Inghilterra alla faccia dell'obiettivo salvezza fissato a inizio stagione, il momento più alto della sua carriera: negli annali e nella memoria collettiva degli sportivi di tutto il mondo, la fiaba scritta da Ranieri resterà fra la più belle e sensazionali compiute nella storia.
Vigor Lamezia, Campania Puteolana, Cagliari, Napoli, Fiorentina, Valencia, Atlético Madrid, Chelsea, Parma, Juventus, Roma, Inter, Monaco, Grecia, Leicester City, Nantes, Fulham, Sampdoria: in ognuna di queste squadre da lui allenate ha lasciato il segno, professionalmente e umanamente, con vari ritorni di fiamma e poi nuovi addii. Perché Claudio Ranieri è un allenatore romantico, in uno sport che talvolta con i sentimenti fa a ceffoni.
Del Cagliari ha sempre conservato un ricordo speciale. A riguardo, in più occasioni fra radio e tivù, ha ribadito: "Nel mio cuore avrà sempre un posto privilegiato, perché è stata la squadra che mi ha lanciato: se io sono dove sono ora, è merito del Cagliari. Il titolo vinto alla guida del Leicester è qualcosa che fa storia, ma il mio ricordo più bello è sempre legato ai tempi di Cagliari. Quando mi sento giù ripenso a quell’impresa e ritrovo subito la carica. All’epoca non sapevo nemmeno se da grande avrei fatto davvero l’allenatore, è stata la Sardegna a lanciarmi. La doppia promozione e poi quella salvezza incredibile: a fine girone di andata ci davano tutti per spacciati: in quella squadra tutti si aiutavano a vicenda, io non smisi mai di crederci e alla fine il campo ci diede ragione."
Chiudo con un aneddoto che rispecchia la sua personalità. Quando l'anno scorso, invitato alla Sardegna Arena, si è visto immortalato nello scatto che riprendeva le leggende dei 100 anni rossoblù, si è parecchio emozionato. E poi sulla foto ha scritto solo tre parole, chiare ed esplicative: "PER SEMPRE GRATO!".
Questo è Claudio Ranieri: un allenatore che forse avrebbe meritato di vincere più trofei ma che in quello che ha fatto, nelle piazze in cui ha lavorato, ci ha sempre messo il cuore.
E quindi tanti auguri di buon compleanno, Mister: esempio di mestiere per le generazioni che verranno.
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