
È l’anniversario della fondazione di quello che allora si chiamava Anglo-Palermitan Athletic and Football Club, avvenuta per mano del 24enne Ignazio Majo Pagano, poi diventata infine l’ormai scomparsa Unione Sportiva Città di Palermo, che nel 1900 muoveva i primi passi sui campi di calcio. Da allora sono trascorsi oltre 100 anni. Per la precisione 120!
Inizialmente si giocava sul terreno di gioco del campo Notarbartolo, i colori sociali erano il rosso ed il blu e le avversarie erano formazioni composte da equipaggi navali inglesi di passaggio in Sicilia. Nel 1907 il nome cambia in Palermo Football Club ed il colore sociale diventa quello unico e speciale conosciuto ormai da tutti.
Tante le date storiche per il Palermo: la prima serie A arrivata nel 1932/33, i 10 anni di presidenza dello storico e tuttora amato Renzo Barbera (1970-1980), l’amaro fallimento nel 1986 e la rinascita dalle ceneri nel 1987 con il non Unione Sportiva Palermo. Dopo anni di gavetta nelle serie minori, nel 2002 arriva la svolta targata Maurizio Zamparini. Con il patron friulano sono stati 17 anni di alti e bassi, rosa come il dolce e neri come l’amaro. La storica promozione in A nel 2004, le qualificazioni in Europa League, la finale di Tim Cup contro l’Inter in uno stadio “Olimpico” a tinte rosanero. E poi i vari Toni, Corini, Amauri, Cavani, Pastore, Miccoli, Vazquez e Dybala, tutti entrati di diritto nella storia del club di viale del Fante. Giusto per citarne alcuni.
Oggi il capitolo legato all’imprenditore friulano è definitivamente chiuso, dopo un anno di agonia in cui la società di Viale del Fante è passata prima in mano agli inglesi capitanati da Clive Richardson e poi nella disastrosa gestione dei Tuttolomondo, culminata con la mancata iscrizione al campionato di Serie B e la scomparsa dell’U.S Città di Palermo. I rosanero al momento stanno vivendo un periodo rosa dopo tanto nero, infatti è arrivato Dario Mirri. Imprenditore palermitano che ha l’arduo compito di riportare il Palermo ai fasti di un tempo ripartendo lo scorso anno dalla categoria dilettantistica della Serie D e centrando immediatamente la promozione in Lega Pro. Come condottiero, per questa stagione in panchina ha scelto un vincente, Roberto Boscaglia. L’inizio finora purtroppo non é stato decisamente dei migliori.
Un compleanno che arriva in un momento decisamente particolare, con il Palermo falcidiato dal covid e con una squadra decimata che non gioca da due settimane. Un momento anomalo e al contempo negativo, considerato che i rosanero nelle partite in cui sono scesi in campo hanno rimediato un solo punto e manifestato palesi problemi strutturali.
Per celebrare questo compleanno e il 120° anno di vita, la società rosanero aveva pensato a diverse iniziative ma causa covid sono state rinviate, come l’inaugurazione del museo al “Barbera”.
Ovviamente il cammino è ancora lungo, ma il nuovo patron ha tutta l’intenzione di entrare nella storia positiva dei rosanero per essere ricordato come suo zio, Renzo Barbera.
Tanti auguroni di buon compleanno Palermo!
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