
Per una partita in cui le occasioni ci sono state ma lo spettacolo non è stato di altissimo livello, i 10.000 bambini che hanno popolato il Meazza sono stati i veri protagonisti della serata. Come dichiarato dal tecnico interista, il calcio italiano deve ripartire proprio dai bambini: bisogna imparare da loro a vedere il calcio. San Siro è un entusiasmo continuo: bambini delle scuole milanesi che sorridono e si emozionano quando si vedono ripresi dalle telecamere. Non ci sono cori contro le altre squadre e si applaude l’avversario fino ad immedesimarsi “ingenuamente” nelle vesti di un tifoso del Sassuolo.
LA PARTITA
Ritmi della partita alti fin da subito. Molte le occasioni da una parte e dall'altra, spesso create grazie ad errori avversari e le due squadre che “inspiegabilmente” apparivano lunghe e spaccate a metà già nel corso del primo tempo. Il pareggio è probabilmente il risultato più corretto, nonostante le numerose occasioni da gol create dal Sassuolo. Spalletti ha schierato la squadra con un 4-3-3, lasciando in panchina Nainggolan preferendogli Joao Mario. De Zerbi si conferma uno degli allenatori più promettenti della Serie A: una identità di gioco ben definita, atteggiamento propositivo e sfrontato, anche in un San Siro che spesso mette paura agli avversari.
LA BESTIA NERA
Il Sassuolo è una grande squadra. Certo, ancora è distante da essere del livello adatto per lottare per l’Europa, ma bisogna cominciare a non considerarla più una “piccola”. Soprattutto l’Inter avrebbe dovuto cominciare a non sottovalutare i nero-verdi, visti i precedenti tra le due squadre. Il Sassuolo si conferma la bestia nera per i nerazzurri: negli ultimi 8 precedenti, 7 le vittorie del Sassuolo; e adesso questo pareggio che tutto sommato può essere considerato come un punto guadagnato più che due punti persi per la squadra di Spalletti.
LE PARTITE SI VINCONO A CENTROCAMPO, E CI VUOLE PIÙ CORAGGIO
I peggiori in campo tra i nerazzurri sono i centrocampisti. Per una difesa che ha fatto nel complesso bene e per un attacco che ha fatto "malino" c’è un centrocampo che ha fatto molto male. Si dice che le partite si vincano a centrocampo, proprio per questo l’Inter questa partita non l’avrebbe mai vinta. Il centrocampo del Sassuolo è risultato superiore in questo incontro. Sensi, Duncan e Locatelli, i tre giovani centrocampisti a disposizione di De Zerbi, hanno vinto lo scontro tattico e fisico contro i tre centrocampisti interisti (Brozovic, Joao Mario e Vecino). La colpa principale che si può imputare al tecnico di Certaldo è quella di aver dimostrato poca sfrontatezza e poco coraggio. Perisic continua ad essere un calciatore che si estranea per tutti i 90 minuti dalla partita ma non viene quasi mai sostituito. L’assenza di Keita a causa dell’infortunio avrebbe dovuto portare a lanciare Lautaro Martinez, aumentando la pressione sulla difesa avversaria. Invece questo cambio è arrivato soltanto negli ultimi dieci minuti di gara (sufficienti all'attaccante argentino per risultare pericoloso in un paio di occasioni). Il difetto più grande della gestione dei cambi da parte di Spalletti è il minutaggio di essi. Il tecnico toscano spesso e volentieri fa i cambi a pochi minuti dal termine della partita e inoltre non toglie quasi mai Perisic e neppure Brozovic, nonostante spesso risulta evidente il suo calo di concentrazione durante la partita dovuto al troppo utilizzo e alla stanchezza. Il “sacrificato” per il cambio allora è Politano, uno dei migliori in campo dei nerazzurri. Handanovic è il vero uomo partita. Il portiere sloveno ha tenuto in piedi la propria squadra, grazie anche all'aiuto della difesa, salvando il risultato in parecchie occasioni.
TESTA AL TORO
La prossima partita in campionato sarà Domenica alle 18:00 contro il Torino di Walter Mazzarri. All'andata il match è terminato con un pareggio per 2 a 2. L’Inter è chiamata ad una prova di orgoglio per farsi perdonare dopo questa brutta prestazione fornita ai propri tifosi.

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