
James Pallotta e la Roma. Una storia iniziata il 27 Ottobre del 2011 quando entra ufficialmente a far parte del consiglio d'amministrazione della proprieta' americana presieduta allora da Di Benedetto, da cui eredita la presidenza il 27 agosto del 2012. Diventa proprietario unico della societa' due anni piu' tardi, l'11 agosto 2014, quando acquisisce da Unicredit il restante 31% delle azioni.
Personaggio esuberante il buon James, di origini pugliesi. Da subito promette che la Roma vincera' lo scudetto e che tra le sue priorita' c'e' la costruzione del nuovo stadio. Sono passati 6 anni e fino ad ora nessun titolo e lo stadio impantanato in lungaggini burocratiche e giudiziarie dalle risoluzioni incerte. Di sicuro sara' ricordato per le super plusvalenze realizzate sino ad ora. Alisson e' solo l'ultima (anche se la piu' clamorosa) ma la lista e' lunga. Lamela, Marquinhos, Benatia, Romagnoli, Bertolacci, Gervinho, Pjanic, Salah, Ruediger, Paredes, Emerson Palmieri, Nainggolan ed appunto Alisson. Piu' di 350 milioni di plusvalenze. L' intero costo dell'operazione Ronaldo/Juventus. Un record. Deve tanto il buon James a Walter Sabatini, grande scopritore di talenti, l'uomo che ha permesso tutto questo. A lui si deve la paternita' delle acquisizioni di questi calcitori. A Monchi, invece, le ultime plusvalenze con le vendite record,su tutte quelle di Salah e del portiere brasiliano entrambi al Liverpool in quest' ultimi due anni.
La politica sportiva e societaria e' chiara. Non ci sono calciatori incedibili, tutti al giusto prezzo possono partire. Certo questo non ha impedito alla Roma di essere competitiva in questi anni, con tre secondi posti, ma a distanza siderale dalla Juventus e due terzi posti. Pero' se si vuol vincere lo scudetto serve una sterzata radicale. Ci vuole un progetto a medio e lungo termine, bisognerebbe blindare e costruire intorno allo zoccolo duro della squadra un mix di giovani e campioni gia' affermati. Non e' possibile ogni stagione privarsi di uno o due giocatori importanti rimpiaźzandoli con giovani talenti di prospettiva che a loro volta saranno venduti una volta esplosi definitivamente. E' come ricominciare quasi da zero ogni anno. C'e' da scommettere che nel prossimo futuro sara' il turno di Schick e Under.
Va riconosciuto pero' a Pallotta di aver costruito una societa' solida, con un centro sportivo recentemente ristrutturato che e' tra i piu' belli e funzionali in Italia e al pari anche dei piu' grandi top club europei. Se davvero poi riuscira' a costruire lo stadio dovrebbero fargli un monumento. Non e' mai stato fatto mistero che l'impianto di proprieta' darebbe maggior potere economico alla societa', con la possibilita' concreta di trattenere i migliori. Senza stadio le estati di passioni del tifoso romanista non sono destinate a finire e lo scudetto sara' sempre una chimera, forse il presidente dimentica un vecchio adagio: chi piu' spende piu' guadagna....la Juventus con Ronaldo insegna.
Ovviamente poi il campo e' giudice supremo e chissa' se anche quest'anno la Roma vincera' le sue scommesse. Non ultima quella di Malcom del Bourdeaux, 21enne brasiliano, ala destra, a lungo inseguito invano dall'Inter. Non ci resta che attendere.
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