
Ci siamo. Il giorno tanto atteso è arrivato. Ieri, 20 giugno 2019, Maurizio Sarri ha pronunciato le sue prime parole da nuovo tecnico della Juventus nella rituale conferenza stampa di presentazione. Una conferenza che è stata tutt’altro che piatta con tanta, tantissima carne al fuoco! Andiamo con ordine.
Sarri come prima scelta. Ad emergere è subito la compattezza e la forte volontà della dirigenza bianconera nel volere Sarri come prima scelta. E allora come mai i biblici tempi d’attesa? A quanto pare, tutto dovuto al rispetto di un allenatore ancora sotto contratto con la sua vecchia società. Tutte le storie legate a Guardiola vengono abilmente dribblate dagli addetti ai lavori, compreso lo stesso Sarri: "Una società forte, mai visto una società così determinata a prendere un allenatore in 30 anni di carriera".
L’ ‘abito’ di Sarri. "Ho dato tutto a Napoli. A un certo punto ho un dubbio. Il Napoli mi toglie il problema e presenta Ancelotti". Dopo questa prima frecciatina al suo ex presidente Aurelio De Laurentis, la questione diventa ancora più calda quando si parla dei tanto attesi episodi del ‘dito medio’ e del ‘potere a palazzo’: "Ho vissuto 3 anni in cui mi svegliavo la mattina e il mio unico pensiero era quello di sconfiggere la Juventus. Il mio dovere morale, il mio dovere professionale era quello di creare tutte le situazioni possibili per sconfiggere la Juve. Lo rifarei. Chiaro che è un’avversità sportiva!". E sull’etichetta di traditore: "Ho qualche messaggio che rimetterebbe tutto in discussione. Se te li faccio leggere...". Rincara la dose dicendo: "Un giocatore che deve vivere in un ambiente, a volte, fa dichiarazioni per convivere con quell’ambiente!". Dichiarazioni pesanti che rafforzano ancora di più l’idea del teatrino messo in piedi, una commedia costruita a tavolino per cercare di destabilizzare un avversario apparentemente imbattibile sul campo. Tanti tranelli e tante trappole, ma in quasi un’ora di conferenza stampa il Sarri 2.0 non si sbottona mai, neanche nel senso letterale dell’espressione: "Tuta o divisa sociale, basta che non mi mandino in campo nudo, a quest’età!".
Nuova filosofia ed obiettivi stagionali. Chiari gli obiettivi stagionali: "La Juve deve ripartire con l’obbligo di vincere, ma con la consapevolezza che a livello europeo ci sono sette otto squadre con la stessa forza!". Dunque, responsabilità in Italia ed obiettivi in Europa.
Tattica. Intelligenza e duttilità sul piano tattico, al contrario dell’etichetta di integralista che gli viene fin troppo spesso affibbiata. Un integralismo che non trova alcun fondamento sulla base delle sue precedenti esperienze: una vita col 4-2-3-1 nelle categorie inferiori, 4-3-1-2 ad Empoli, modulo riproposto a Napoli e convertito al 4-3-3 dopo qualche settimana. 4-3-3 totalmente diverso, quello visto al Chelsea. Viene infatti sottolineata la differenza dei due sistemi di gioco: "A Napoli giocavamo a uno-due tocchi; al Chelsea non era possibile perchè nonostante avessimo giocatori anche di qualità superiore, i nostri esterni d'attacco volevano la palla sui piedi per puntare di più l'avversario, cercando l'uno contro uno". Duttilità ulteriormente sottolineata dal tecnico toscano: "Non si può partire dal modulo e mandare via i giocatori. Bisogna avere le idee chiare su quali siano i due tre giocatori chiave e metterli nelle condizioni di fare la differenza". Allora viene da chiedersi quale sarà lo schieramento tattico prediletto da Maurizio Sarri. Quasi certa risulta essere la difesa a 4. A centrocampo, Pjanic viene delineato come elemento inamovibile: "Vorrei vedergli toccare 150 palloni a partita". In attacco, tridente con Ronaldo, Dybala e Douglas Costa. Uno fra Mandzukic e Higuain sembrerebbe essere in partenza. Più probabile quella del Pipita. Su Bernardeschi, chiara la volontà di fare un passo in avanti rispetto alla gestione Allegri: "Si deve specializzare", per fare il salto di qualità in un ruolo specifico. Schemi rigidi per i primi 70 metri nell’uscita di palla; principi di calcio, negli ultimi 30. "Speriamo di farlo divertendoci e divertendo tutti ". Su Ronaldo:"Mi piacerebbe fargli battere qualche altro record".
Il legame con Allegri. Per Massimiliano Allegri vengono spese solo parole di elogio, sottolineando come sarà duro ripetersi: "Allegri lascia un’eredità pesante ". Capacità di soffrire e di “tritare” la partita: " Con Allegri c’era sempre questo retropensiero: "ma alla fine si perde!"". Un profilo tutto nuovo insomma, che porta tutti gli appassionati di calcio ad interrogarsi su quello che sarà il Maurizio Sarri della nuova stagione 2019/2020, e quanto diverso sarà da quanto visto a Napoli e Londra. Insomma, un vero e proprio nuovo Sarri Style!

- Login o Registrazione
DI' LA TUA
0