
Quel tributo dei tifosi juventini per la rovesciata di Ronaldo nei quarti di finale della Champions League dello scorso anno all'Allianz è risuonato nelle orecchie del portoghese per mesi: è stato anche per quello che CR7 ha deciso di accettare l'offerta della Juventus e venire a Torino.
Arrivato per l'immensa gioia dei tifosi bianconeri, il pluri Pallone d'oro, giunto sotto la Mole grazie all'intercessione del presidente Agnelli e di Fabio Paratici, ha portato grande entusiasmo a tutto il movimento sportivo italiano in un momento davvero nero culminato con l'umiliazione della eliminazione azzurra dai mondiali di calcio.
Alla fine però è stata sempre la solita storia: l'Italia si è subito divisa in juventini e anti-juventini.
Gli avversari dei bianconeri, a zero titoli ormai da un settennato e a digiuno di qualsivoglia trofeo, con i loro supporters che provano estremo piacere per ogni sconfitta (una soddisfazione ahimè per loro molto rara) della squadra ora di Massimiliano Allegri hanno subito deriso e contestato gli avversari per questa scelta.
Ronaldo, dicevano, è vecchio e in Italia non farà quei goal che faceva in Spagna e in Champions League. E poi il bilancio ne risentirà, affermavano ancora, perché è una spesa assurda per un trentatreenne.
I detrattori poi sono esplosi perché nelle prime gare Cr7, che aveva bombardato i portieri nelle prime partite senza fortuna, era rimasto a secco ed era stato espulso (in maniera ingiusta per la massima gioia dei nemici della zebra) a Valencia nel giardino di casa della Champions.
Secondo costoro c'erano tutti i crismi per il disastro sia sportivo che economico della Juventus, che aveva perso per scelta economica e tecnica, il colpo stellare di due anni prima che andava sotto il nome di Gonzalo Higuain.
Aggiungiamoci poi la inchiesta per stupro scoppiata in America, come una bomba ad orologeria, il caso "Mayorga": una approfittatrice che esauriti i soldi estorti molti anni prima a Las Vegas a Ronaldo ha voluto fare credere al mondo di essere sconvolta e scossa per un rapporto in verità consenziente (come dimostrano le immagini che sono venute fuori), cercando invano di ottenerne altri. Caso che si sta sgonfiando giorno dopo giorno e che presto verrà dimenticato.
Nonostante tutto questo e tutti questi nemici lo juventino ha continuato a credere nella grande stella di CR7 che, come sempre, ha parlato sul campo.
Sette reti in dieci gare, in effetti, al primo anno in Italia sono un bottino misero (si fa per dire!!!): Ronaldo è il giocatore che ha permesso ai bianconeri di alzare l'asticella anche in Champions, come ha dimostrato l'impresa di Manchester all'Old Trafford!
Con lui sempre in campo, Allegri (a parte qualche rigurgito di inutile catenaccio con l'innesto nei minuti finali in Inghilterra ed a Empoli di Barzagli) ha dovuto mettere i suoi sempre all'attacco per la gioia dei tifosi che erano furiosi dopo alcune inquietanti gare della scorsa stagione contro il Tottenham e il Napoli: i giocatori sono tutti cresciuti e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
E poi Cristiano Ronaldo è il calcio: la rete di Empoli per preparazione, tecnica, forza è un esempio per tutte le scuole calcio. E non si può parlare di fortuna perché il campione portoghese di reti così ne ha fatte a centinaia.
In attesa di scrivere pagine ancora più importanti, i tifosi bianconeri gongolano con l'obiettivo Champions che finalmente sembra raggiungibile.
Ma questa è, e speriamo sarà, un'altra storia.

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