
Esordio soft per l'esordiente Pirlo sulla panchina più pesante d'Italia, di certo favorito da un'avversaria impotente come la Sampdoria apparsa l'ombra della splendida formazione di fine campionato scorso.
Sottolineerei comunque l'immagine dell'imperscrutabile mister made in Flero impeccabile nel suo abito griffato JJ, degnissimo interprete dello stile Juve per antonomasia, già questo un punto non trascurabile a suo favore rispetto al dimesso Sarri che incarnava la tipica figura dell'operaio da catena di montaggio Fiat, senza offesa per la dignità di chi lo fa di professione a Torino e non solo.
Fresca di bionda tintura la folta capigliatura, curatissima come mai la sua barba, ecco un vero Pirlo tirato a lucido per la sua grande occasione, facendo intendere come Ronaldo insegna che anche l'occhio vuole la sua parte.
Sul campo ho notato i suoi uomini darsi veramente da fare, giocare semplice che poi non è mai così semplice, con Kulusevski su tutti decisissimo a guadagnarsi il pane e il posto fisso alla sua maniera, con gli strappi migliori del suo repertorio parmense conditi dal solito sinistro chirurgico con cui apriva le marcature al 13° che porta buono come da tradizione.
Nota sicuramente lieta soprattutto la difesa guidata dai ristabiliti Chiellini & Demiral, 2 che basta guardarli per calmare gli attaccanti avversari, difficilmente rivedremo gli svarioni in serie del reparto arretrato come l'anno scorso, con Bonucci a beneficiarne in marcatura di reti e avversari come ai tempi migliori. Penso che però il vero e più significativo salto di qualità attenda il centrocampo col definitivo innesto del brasilero Arthur, lui sì nuovo Pirlo, altro che Tonali!
Quanto all'attacco ancora orfano di Dzeko per rendere a pieno regime, starei tranquillo col solito devastante Cristiano Ronaldo subito in gol anche se non al top, figuriamoci quando starà bene...
Diciamola tutta: se per rivincere facile in Italia basteranno i preziosi piedi dei suoi giocatori, in Champions dove la musica è diversa bisognerà che la mano del Maestro diriga da par suo l'orchestra bianconera evitando le tremende stonature delle ultime esibizioni continentali. Lì avremo veramente la cruda verità senza tema di smentita: ci troviamo di fronte al solito raccomandato o ad un fior di allenatore ?
Al campo, come sempre, l'ardua sentenza.
In definitiva Andrea Pirlo vincendo il decimo scudetto rispetterebbe la tradizione di due lustri ,come del resto perdendo in Champions continuerebbe la quasi ventennale astinenza .
La prova delle prove resta quella che si gioca in Europa
Centrato il tema del giorno sulla positiva prova dei suoi, l’autore pone il quesito sulle effettive capacità del bresciano in prospettiva Champions League.