
I tifosi bianconeri (ma anche i detrattori) hanno imputato alla Juventus, almeno nel post Cardiff, di giocare un calcio poco spettacolare, troppo di braccino e, in generale troppo rinunciatario e difensivo. Il vento europeo ormai soffia in una maniera diversa. Le folle degli stadi o i supporters da tv vogliono spettacolo, gioco avvincente, veloce, dinamico e spumeggiante. Klopp, Guardiola, Ten Hag e anche Maurizio Sarri, hanno offerto un calcio propositivo, votato all'attacco. Alla fine, da perdenti di successo, Sarri e Klopp si sono trasformati in cigni, pigliatutto in Champions ed Europa League.
Il probabilissimo arrivo di Sarri sulla panchina della Juve dovrà in primis portare quella novità tattica e tecnica che tutti si aspettano; vincere in maniera spettacolare, con un gioco degno di questo nome. Sarà arduo fare meglio di Max Allegri, almeno in termini di vittorie, e sarà proprio qui che dirigenza, tecnico e squadra dovranno dimostrare tutta la loro maturità. La vittoria in Europa con il Chelsea ha certificato che il gioco dell'ex tecnico del Napoli è in grado non solo di essere spettacolare ma, con una squadra attrezzata, anche vincente.
Ancora prematuro parlare di mercato, moduli e schemi, ma se Sarri dovesse davvero sedere dal 2019-2020 sulla panca bianconera, allora la parola d'ordine sarà: qualità. Giocatori funzionali al palleggio, a passaggi di prima. L'acquisto di Aaron Ramsey e l'arrivo di un altro centrocampista alzerà il livello tecnico della mediana, punto debole dei piemontesi in queste ultime due stagioni. In difesa arriverà sicuramente un elemento di spessore, forse due. Risalgono le quotazioni di Dybala (nuovo falso nueve, come Mertens a Napoli e Hazard al Chelsea?) e di Douglas Costa di Rimanere a Torino.
Insomma, la rivoluzione voluta dalla proprietà bianconera, con in cima Andrea Agnelli ripartirà dallo spettacolo e della qualità. Basterà per vincere la tanto sognata Champions League?
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