
Essere juventini al giorno d'oggi è un mestiere molto difficile.
Incontri un amico interista, gli stringi la mano e lui, senza apparente motivo si conta le dita. Paghi al supermercato e la tessera punti diventa di pura penalizzazione. Sei sull'autobus e tutti si controllano il portafogli.
Appena vai in banca e sanno che sei juventino, alzano tutti le mani e si arrendono! Poi, quando hai ritirato il malloppo (lo stipendio o quel che ti serve) da dietro tutti ti urlano la frase: "Ladri!"
Anche nelle partite degli amici appena segni una rete tutti chiedono l'intervento della Var, che siccome giochi all'oratorio è un po difficile da usare, anche se non esiste fuorigioco e i falli li chiedi tu.
Ti dicono nel tempo libero che ti compravi le partire e gli arbitri, e poi scopri di essere finito in Serie B senza sapere nemmeno quale gara avevi acquistato.
Cosa che succede adesso con Dazn e Sky dove non sai se vedrai o meno la tua squadra del cuore: ma almeno lì hai acquistato un pacchetto di gare.
Hai provato a spiegare ai tuoi amici di sempre che alla guida dei bianconeri non c'è più un capo stazione, che gestiva a modo suo arrivi e partenze, e che dopo di lui c'è stato il Secco, Alessio, e l'Umido, Agnelli.
E che con Agnelli la musica è cambiata perché mentre tu, nerazzurro, prendevi Thohir che non capiva nulla di calcio ma era bravo a farsi gli autoprestiti, e tu, rossonero, eri convinto che dalla Cina con Furgone fosse arrivato uno con i soldi ma che era sempre il buon Cavaliere che si era truccato con gli occhi a mandorla per recuperare quello che aveva nascosto all'estero.
E poi, tu bianconero, che eri ritenuto ladro eri anche più pulito di certa rogna che veniva dal Vesuvio, sotto forma di una persona seria e preparata come De Laurentiis, che però soffriva di un vittimismo tale da non capire che devi anche saperli rubare i portafogli, ma ad alto livello, se vuoi vincere!
Il peccato Capitale di Roma e Lazio, che tanto ti facevano la morale, veniva dall'America e puntava a costruire uno stadio fondato sulle mazzette oppure veniva da una impresa di pulizie di alto livello abile a sgrassare i debiti milionari in pochi trentenni cambiando le regole.
Eppure nonostante l'arte predatoria di cui lo juventino è dotato nel Dna, in questi otto anni, dopo le macerie di calciopoli con immensa gioia di tutti i nostri amici, siamo tornati a vincere. E senza troppe discussioni sempre con un certo merito.
La prima volta nonostante una parata di Buffon all'interno della curva rossonera, ci han detto di tutto e nonostante non fossimo favoriti comunque abbiamo vinto il primo titolo dell'era Conte.
Nonostante la parrucca trapiantata nel dna zebrato del tecnico, la Juve si è ripetuta l'anno dopo e ancora per la terza volta: peccato per le umiliazioni in Champions dove non eravamo autorizzati, come direbbero i detrattori, a rubare. Ma soprattutto peccato non vincere l'Europa League buttata al vento da Antonio Conte per inseguire il più stupido dei record di punti che non interessava a nessuno.
Poi il leccese è impazzito, e il miope dirigente Marotta ha preso Allegri sperando di riuscire a perdere per la gioia dei rivali. Niente da fare, dopo l'impresa di perdere con il Lucento, il tecnico livornese di tornei ne ha vinti quattro senza nessun problema tranne l'anno scorso quando la sua mania di giocare sempre in difesa ci stava per costare il settimo titolo consecutivo.
Hanno messo il Var...e abbiamo vinto spegnendo pure la tv!
Eppure hanno continuato a chiamarci criminali e ladri, anche quando vincevano 5-0: adesso ci provano ancora rubando senza prescrizione, l'uomo dei miracoli Marotta che non ci ha visto più (in tutti i sensi) quando Paratici ha preso Cristiano Ronaldo.
Quindi, cari anti-juventini, alla squadra di Allegri manca solo la matematica per lo scudetto numero otto. Vedremo cosa si inventerà la concorrenza per cercare di sminuire un dominio incontrastato a cui manca solo la Champions League.
Ma questa è un'altra storia.

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