
Con il successo del Milan sulla Spal ieri sera per 2-1, firmato Higuain (finalmente), si è chiusa l'ultima partita del girone d'andata del campionato di serie A 2018/2019. Le squadre hanno di fatto già concesso il rompete le righe ai giocatori che così potranno scatenarsi sui social , postando le foto dei luoghi meravigliosi dove andranno in vacanza.
E' stato un fine anno amaro, soprattutto per chi ama questo sport, con episodi assurdi di violenza, in pieno spirito natalizio , organizzati da delinquenti veri e propri che penalizzano chi va allo stadio per divertirsi. L'errore è chiudere gli stadi, squalificare tutto un impianto, penalizzare chi paga gli abbonamenti. E' l'arma di ricatto degli stupidi, bisogna levarglielo se no le società, con la minaccia incipiente di incidenti da provocare, saranno sempre più ricattabili.
Per il resto io #nonstoconKoulibaly, finiamola con questi hashtag ipocriti se poi su internet o nella vita di tutti i giorni siamo sempre intolleranti: la verità è che il razzismo è un'altra cosa, ma viene usato come strumento per poter fare infuriare giocatori avversari (ogni squadra ha giocatori di colore che spesso sono amatissimi) e per far parlare di se. Se non lo capiamo e non ignoriamo queste cose non ne usciremo mai. Per il resto do ragione a Marco Marzocchi: "Abbiamo gli strumenti e le telecamere, le partite continueranno, individueremo questi idioti e il giorno dopo li andremo a prendere a casa impedendogli per sempre di andare allo stadio!" . Chapeau!
Fare gestire a un arbitro o a dei giocatori l'ordine pubblico non mi è mai sembrata una buona idea.
Parlando di calcio giocato è stato un girone d'andata da record per la Juventus, che con Ronaldo ha alzato l'asticella: il pluri pallone d'oro, criticato in maniera strumentale, si è ambientato alla grande ed ha chiuso il 2018 da capocannoniere della serie A. Niente male per un esordiente, se così si può definire il campione portoghese, del nostro massimo campionato. Semmai, se vogliamo trovare un difetto a una squadra che ha fatto 53 punti in un girone come nessuno prima di lei, la squadra bianconera (che ha come unico vero obiettivo la Champions) non ha una vera identità di gioco: la rosa nettamente superiore a tutte le altre permette di vincere in un modo o nell'altro le partite, ma bisogna creare una vera identità. Dopo anni sarà il momento per Allegri di fare un ultimo salto di qualità, utile solo per vincere in Europa.
Dietro i bianconeri, complimenti al Napoli di Carlo Ancelotti, che rispetto a Sarri, ha dato profondità alla rosa e ha migliorato le qualità degli azzurri: la Juve è irraggiungibile, in Champions l'eliminazione brucia, ma si può arrivare a vincere l'Europa League senza problemi e il secondo posto sembra oggettivamente blindato. In più, il buon vecchio Carletto, ha riesumato Milik che è tornato ad essere un giocatore fortissimo e soprattutto ha fatto si che il Napoli usi il turn over in maniera congrua ed efficace.
L'Inter è saldamente terza, ma troppo discontinua ma con l'avvento di Marotta finalmente avrà una società forte alle spalle e ben organizzata. La rosa è buona, Icardi cresce di partita in partita mentre Perisic sembra l'ombra di se stesso. Se Nainggolan tornerà ad essere un giocatore di calcio, l'asticella potrà essere alzata.
Quarta la Lazio, debole con le grandi e forte con le piccole, che sembra sempre a metà tra il diventar una stella o essere la solita incompiuta. Mentre la Roma, stravolta sul mercato, e il Milan, con Gattuso comunque pronto a fare le valigie, sono state deludenti.
In coda spacciate Chievo e Frosinone, la terza piazza sarà un affare tra il Bologna, davvero debole nella retroguardia, l'Udinese, l'Empoli (capace di momenti di grande calcio) e una Spal in caduta libera.
Pronte a stupire nel ritorno l'Atalanta spumeggiante di Gasperini e il Torino di Mazzarri. Sassuolo e Genoa invece dovranno soprattutto trovare la salvezza prima che potranno.
Il 2019 sarà un'altra storia.

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