
"O mia bela Madunina che te brillet de lontan
tuta d'ora e piscinina, ti te dominet Milan
sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man
canten tucc "lontan de Napoli se moeur
ma po' i vegnen chi a Milan"
Dici Milano e pensi a questo ritornello, quello della storica "O mia bela Madunina", composta nel 1934 da un pianista milanese, Giovanni D'Anzi. Una strofa che mostra orgoglio e senso di appartenenza a una città, che fa del lavoro e dell'innovazione uno dei suoi punti cardini. Ma anche dell'ospitalità verso chi non è milanese di nascita.
E i non milanesi di nascita saranno in tanti ad affollare gli spalti dello stadio Giuseppe Meazza in San Siro, domenica 21 Ottobre, alle ore 20:30.
Da una parte l'11 nerazzurro guidato da Luciano Spalletti e terzo in classifica, che ha chiuso al meglio il ciclo di partite prima della sosta, con la vittoria di Ferrara targata Mauro Icardi.
Dall'altra, i rossoneri di mister Gattuso, indietro di quattro punti ma con una gara da recuperare, proveranno a rovinare la festa ai cugini e a indirizzare la propria stagione verso i piani alti della classifica.
Curva Nord contro Curva Sud, Biscione contro Diavolo. Sarà uno spettacolo tanto sugli spalti quanto in campo.
L'Inter ormai completamente in mano al gruppo Suning (l'uscita di scena del mai troppo amato Erick Thohir è cosa fatta), contro il nuovo Milan in mano al fondo Elliot, guidato dal duo Leonardo-Maldini che ha riportato tanto entusiasmo nei cuori rossoneri.
Ma la sfida più attesa da è quella tra i due numeri 9, argentini e goleador di professione: Mauro Icardi, capitano e uomo simbolo dell'Inter anche in campo europeo, e Gonzalo Higuain, l'uomo che ha realizzato più gol di tutti negli ultimi cinque campionati italiani.
Tante sfide, tanti duelli che fanno stropicciare gli occhi a tutti gli amanti del calcio nostrano, che non vorranno perdersi per nulla al mondo questo posticipo di lusso.
E allora vien da chiedersi, che partita sarà? Come ci arrivano le due squadre? Come affronteranno la partita?
I derby sono famosi perché possono diventare imprevedibili, 90 minuti in cui possono annullarsi i valori tecnici delle due squadre a vantaggio di sani tatticismi, figli della volontà di non perdere prima di tutto.
Dare un pronostico è pressoché impossibile: la prima partita dopo la sosta delle nazionali è sempre un'incognita, a maggior ragione se stiamo parlando di #InterMilan. Dal punto di vista degli infortuni, Spalletti deve fare i conti con l'infortunio occorso in nazionale a Matias Vecino, un guaio di natura muscolare che lo mette in dubbio per la stracittadina. Non un infortunio qualunque visto che in più di un'occasione il centrocampista uruguagio è risultato decisivo nelle sfide che contano. Gattuso invece, dovrà continuare a fare a meno di Mattia Caldara, egregiamente sostituito fin qui da Mateo Musacchio, centrale argentino che ha dimostrato di saper aspettare il suo momento per mettersi in mostra.
Le due squadre hanno due sistemi di gioco che si basano sulla difesa a 4, ma è dalla cintola in su che le cose cambiano: se Spalletti predilige il doppio mediano davanti la difesa (Brozovic-Vecino ma hanno anche trovato spazio Gagliardini e Borja Valero), Gattuso è fedele alla mediana a 3, composta dai "titolarissimi" Kessiè-Biglia-Bonaventura. Un mix di forza, senso della posizione e capacità di inserimento. Tre caratteristiche che sembrano calzare al pennello per Radja Nainggolan, il tuttocampista in casa nerazzurra, che compone il trio di trequartisti con Perisic e uno tra Politano e Candreva (Keità Balde sembra essere più indietro nelle gerarchie del tecnico toscano, nonostante la titolarità contro la Spal). Là davanti la certezza si chiama Mauro Icardi. Di contro il tridente rossonero sarà ancora una volta composto da Suso, da sempre spina nel fianco per le difese, Higuain e Calhanoglu, un po' in ombra ma intoccabile.
Gli ingredienti per vivere una battaglia fino all'ultimo pallone non mancano,
che vinca il/la migliore!

ottimo articolo
Grazie juannè