
Un po' di digiuno non fa male ad un centravanti. È terapeutico: diventa uno stimolo naturale sbloccarsi. Ma se sei Mauro Icardi l'astinenza da gol diventa una patata bollente. Specie con una moglie agente dei tuoi interessi. Ormai è un canovaccio. Mettici pure che l'autolesionismo è la regola dell'Inter. E ogni situazione diventa un problema a priori.
Se Icardi rinnovasse e segnasse meno, la responsabilità ricadrebbe sulla dirigenza, rea di non averlo venduto al miglior offerente. Invece, con un nuovo contratto farcito di gol, l'argentino verrebbe bersagliato per la sua fantomatica assenza dalla manovra rispetto a Lautaro. Lo stato di stand-by è scaturito dai coniugi Icardi, ma è alimentato da tutta la società. Perché a Mauro Icardi è stata affidata la fascia che fu di Zanetti e Bergomi.
Ora, la fascia di capitano è un onere, oltre che un onore. Una specie di patto di sangue. Quando Javier Zanetti rinnovava il contratto, era un atto naturale, un fatto congenito. Con capitano Mauro Icardi, la contrattazione non è mai stata un fatto ovvio, ma dall'esito incertissimo. Deve decidersi l'Inter con una presa di posizione netta. È quanto si auspica il tifo nerazzurro. Aut aut.
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