
I tifosi dell’Inter avevano salutato i propri beniamini in un San Siro stracolmo di persone, in ansia e poi in gioia per aver raggiunto la qualificazione alla prossima Champions League all’ultima partita, soffertissima, contro l’Empoli. Da quel giorno l’unico pensiero è stato: quando ricomincia la Serie A? E il mercato? Chi allenerà l’Inter? Cosa ne sarà di Mauro Icardi? Se per l’ultima domanda non c’è ancora una risposta, le altre risposte le ha date la società sul mercato. Antonio Conte come top player in panchina, a plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza. Ecco quindi che restano soltanto giocatori motivati, disposti al sacrificio e al duro lavoro. Entrano nel mondo Inter diversi giocatori giovani e italiani: Barella, Sensi, Bastoni… Lukaku diventa l’acquisto più importante, poi Lazaro, Godin… Sono stati mesi di trepidante attesa per gli interisti, ma i ragazzi in campo Lunedì sera a San Siro li hanno saputi ampiamente soddisfare.
L’avversario, il Lecce di Liverani, ha giocato un’ottima partita di personalità, grinta e voglia di giocare a pallone. Una neopromossa che sembra, già dalla sua prima uscita in A, non avere alcuna voglia di abbandonare troppo velocemente la massima categoria. Il Lecce gioca a calcio e riesce anche ad essere pericoloso in un paio di occasioni. Poi sale in cattedra il centrocampo dell’Inter, i professori sono Brozovic e il neo-acquisto Sensi. I due amministrano il gioco, creano occasioni per i compagni e realizzano due bellissimi gol che portano l’Inter sul 2 a 0. Nella ripresa, i tifosi della beneamata hanno anche l’occasione di gioire per il primo gol di Romelu Lukaku: il nuovo numero 9 è abile ad andare sul pallone dopo la respinta del portiere su tiro di Lautaro, e realizza così la sua prima rete in nerazzurro all’esordio (così come Sensi). Il 4 a 0 che chiude la partita è una perla assoluta di Antonio Candreva che all’84esimo fa partire un missile da casa sua che va a terminare la sa corsa sotto l’incrocio dei pali. È festa nerazzurra, l’Inter parte alla grande e lancia la sfida alla Juve, “per il campionato ci siamo anche noi”.
È stata una vittoria di squadra, di uomini comandati dal loro nuovo, instancabile condottiero che ha corso, urlato, esultato come fosse uno di loro. Al termine della gara, il nuovo mister dell’Inter ha mostrato in sala stampa il suo Apple Watch che segnava 8 chilometri percorsi. I segnali positivi in questa gara arrivano anche dalle piccole cose: i numeri segnati su un Apple Watch, l’entusiasmo dei tifosi, il coinvolgimento di tutto il gruppo e le facce sorridenti anche di chi sta in panchina. Ogni gol è una gioia condivisa con tutto il gruppo, con tutta la panchina. Esposito guarda con orgoglio i compagni in campo e corre ad abbracciare il “gigante buono” Lukaku dopo il suo gol. Ranocchia viene a conoscenza di dover partire da titolare solo qualche minuto prima dell’inizio del match, a causa dell’infortunio rimediato da De Vrij durante il riscaldamento, ma fa il suo compito con molta attenzione, riuscendo a sbagliare pochissimo in un ruolo molto delicato di difensore centrale nella difesa a 3.
Inizia così la favola Inter dopo un mercato sfavillante. Le parole per iniziare l’avventura sono quelle che solitamente si usano per terminare la favola, il lieto fine che tutti i tifosi si augurano. Felici e Conte-nti possiamo esserlo già dall’inizio, se gli undici leoni in campo dimostrano questo attaccamento ai colori e questa voglia di lottare per la vittoria.

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