
Non ci ha insegnato nulla Italia-Svezia con l'eliminazione storica dai Mondiali di Russia di cui è stata responsabile solo in parte il duo Tavecchio-Ventura.
Un presidente medioevale e un tecnico di categoria non eccelsa hanno causato l'assassinio dei sogni dei tifosi italiani, ma non è stato solo quello!
Dopo il disastro epocale, e sono passati quasi dieci mesi, affidando la federazione a Malagò come gestore della crisi e poi la FIGC a Fabbricini, si pensava che qualcosa potesse cambiare.
La risultante di tutto ciò è che tutto è ancora peggiorato con "non scelte" e spaccature assurde che impediscono di vedere la luce.
La gestione dei diritti televisivi alla fine si è mostrata solo un flop che ha cagionato un danno assurdo agli utenti finali, gli spettatori, che ben presto smetteranno di affollare le loro poltrone dopo avere smesso di riempire gli stadi.
Perché spacchettare così i campionati con più abbonamenti ha fatto arrabbiare un po tutti!
Chi ha Mediaset Premium, ormai in disarmo e pronta alla chiusura se continua così, è furioso perché dopo la sceneggiata della acquisizione del Mondiale di Calcio in Russia ha visto sparire tutti i canali di sport dal suo abbonamento (che si rinnova ogni dodici mesi e si deve disdire prima della chiusura), ha inventato un canale nuovo Dazn tutto da scoprire che si può vedere solo online e su cui, al momento è impossibile registrarsi. E solo per certe partite.
Per le altre bisogna fare un nuovo abbonamento a Sky, per cui non è più necessaria la parabola o altro.
Insomma un caos, con un aumento di costi per gli utenti non sempre sostenibile e con un servizio a singhiozzo che da fastidio e non poco!
Per quel che riguarda il calcio giocato si pensava a un movimento in ripresa dopo l'arrivo di Cristiano Ronaldo, ma gli egoismi delle grandi squadre e movimenti spesso più dettati da procuratori che da veri progetti sportivi hanno creato una netta separazione tra il calcio dei mammasantissima della serie A e le altre categorie.
Perché poi, per pochi euro, una questione di mera sopravvivenza, le Leghe di B e Serie C provano a cambiare le regole in corsa e i format in barba a ogni disposizione.
Appoggiati da una FIGC inesistente che adesso prenderà una serie di ricorsi che, se c'è un giudice serio, perderà.
Parliamo poi di questa giustizia sportiva. I trasferimenti illeciti tra Chievo e Cesena erano ovvi, ma chi doveva giudicare non ha chiamato entro i tempi previsti il presidente dei veronesi e la squadra dei mussi ha evitato una giusta retrocessione.
E' il calcio del Fair Play finanziario ad alti livelli, immenso imbroglio con assurde e incomprensibili plusvalenze ad uso e consumo di chi soldi ne ha davvero, e dei trucchi finanziari del "mondo di mezzo".
Facendo scambi fittizi per mettere in pari un bilancio, o non pagando le tasse vivendo spesso al di sopra della loro possibilità (vedi l'incredibile storia del Bari e dei sui ingaggi milionari mai pagati che è costato l'esclusione), il sistema è in grave crisi.
La questione ripescaggi e i ricorsi vari dimostrano che non ci sono regole chiare. Ma è una regola tutta italiana.
E' così difficile stabilire che:
1) Il numero di partecipanti in ogni categoria deve essere quello e si può cambiare solo l'anno successivo (magari aumentando le retrocessioni o bloccando i ripescaggi ma con dei criteri).
2) Chi retrocede, con i conti a posto, per colpa di chi ha truccato i conti ma che è fallito o che ha fatto fusioni tra squadre (vedi in C il Santarcangelo, beffato ai playout dal Vicenza fallito durante la stagione e poi preso da Rosso fondendolo con Bassano)
3) Le fideiussioni a garanzia degli stipendi si possono fare solo in un unico istituto indicato dalla Figc e non tramite banche avventurose e fasulle prese in paradisi fiscali. Con obbligo di integrazione in caso di nuovi acquisti. Se non puoi permettertele, allora non ti iscrivi.
Manca la politica e mancano dirigenti adeguati: senza di loro è buio pesto e il carrozzone si fermerà!

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