
I mass media e le varie trasmissioni sportive hanno evidenziato i demeriti del Napoli nel posticipo di domenica scorsa contro il Genoa di Prandelli. Giusto! Gli azzurri nonostante fossero in superiorità numerica dal 28' minuto del primo tempo, non sono riusciti a chiudere una partita che sulla carta sembrava abbordabile, rimandando così la festa scudetto della Juventus. Lecito anche sottolineare l'inadeguatezza di una retroguardia che nelle ultime apparizioni ha subito svariati goal, ma dobbiamo anche ricordare la lentezza di un attacco che sembra aver smarrito lo smalto dei bei tempi.
Al di là delle varie analisi tecnico-tattiche, la partita di domenica sera ci ha regalato una sorpresa non del tutto scontata. Goran Pandev (l'terno ragazzino), ha dimostrato che alla veneranda età di 36 anni, si può ancora incantare giocando una partita scintillante. Tutti conoscono il talento del giocatore macedone, che tra l'altro ha militato anche nella squadra campana e nell'Inter del triplete.
Ormai dimenticato da tutti, il macedone nel finale del primo tempo ha confezionato uno splendido assist per Lazovic, riportando la sfida in equilibrio. La partita di Pandev non finisce qui, perché nonostante l'inferiorità numerica, il 19 genoano ha messo in crisi l'ormai scricchiolante difesa partenopea.
Lo stesso Prandelli a fine gara dichiara: "Li ha messi in crisi giocando tra le linee". Il match di ieri sera, ha dimostrato a tutti noi quanto sia inutile giudicare un giocatore in base all'età anagrafica. Nonostante questo, Pandev continua a correre, proprio come fece nella sua stagione d'esordio in serie A con la Lazio (2004), facendosi ammirare per la sua duttilità tattica e per i suoi splendidi goal. Non fermarti mai "eterno ragazzino": il calcio Italiano ha ancora bisogno di te.
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