
Alla fine è arrivata, indolore anche se un po fastidiosa in una città che, in questi otto anni ininterrotti di successi, è una sorta di luogo maledetto: a Genova ben cinque delle diciotto sconfitte subite in questi lunghissimi anni di vittorie bianconere. Genova sponda rossoblu è stata una sorta di crocevia della stagione: al ritorno dalla sosta si tornerà a fare sul serio. Dopo la sbornia post Atletico la compagine di mister Allegri, di nuovo contestato dai tifosi (ma direi che in questo caso le motivazioni sono assurde), è apparsa mentalmente svuotata e senza grosse motivazioni. A dieci giornate ben quindici punti di vantaggio sul Napoli sono ben più di una garanzia di successo in campionato.
Anche le scelte, tranne qualcuna che ha lasciato sorpresi, sono apparse votate alla gestione di energie che dopo la vittoria sull'Atletico di Diego Simeone, erano ridotte al lumicino. Non avevano grande logica tattica, ma servivano solo a fare ruotare gli uomini e cercare di evitare ogni rischio prima della sosta delle nazionali. Super Ronaldo è rimasto a riposo, meritato dopo la grande tripletta di martedì sera, anche perché sarà sicuramente impegnato con la nazionale del Portogallo per le qualificazioni europee e sarebbe stato un delitto, in una gara oggettivamente inutile per la classifica, sprecare altre energie.
Si pensa ovviamente allo sprint finale, all'Ajax e a quella maledetta Champions, il campionato serve solo per allenarsi e se la matematica dice che basteranno solo cinque vittorie per la matematica vittoria, la logica dice che con soli sei punti si festeggerà lo Scudetto consecutivo numero otto. Per quel che riguarda la gara di ieri, dopo un pessimo primo tempo, i bianconeri sono crollati dopo la rete dell'ex Stefano Sturaro, al rientro dopo un anno di guai, su clamorosa papera di Perin: a volte il calcio regala storie come queste. L'ex genoano ha regalato con il suo errore la vittoria alla squadra di Prandelli.
Chi è apparso giù, ripetendo la prova negativa di martedì (unico a giocare a scartamento ridotto nella notte da leoni in Champions), è stato Mario Mandzukic: il croato è senza energie e non fare giocare Kean ieri è stato un errore davvero grave. Anche Dybala, che almeno una rete l'aveva segnata anche se annullata dal VAR, è parso lontano da una condizione accettabile (e gioca sempre troppo lontano dalla porta). Cancelo invece è parso in crescita, mentre Rugani non ha convinto. La pausa servirà a ripartire anche mentalmente: saranno tre mesi appassionanti e vanno affrontati dosando le energie giuste. Una caduta non fa male, soprattutto adesso. Ma la ferocia che si è vista in Champions League non va assolutamente persa.

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