
Un comunicato improvviso, senza preavviso. Seguito ad un primo diffuso nella giornata di ieri, anch'esso sorprendente da più punti di vista. Il Cagliari, in crisi d'identità e risucchiato nella lotta per non retrocedere dopo tre sconfitte consecutive, manda un messaggio forte ai tifosi inviperiti e svolta in modo deciso. Non in panchina, anche se la posizione di Diego Lopez è sempre più in bilico (ieri avevamo parlato del possibile successore), ma col cambio del direttore sportivo. Fuori Giovanni Rossi, sollevato dall'incarico dopo la sconfitta di Verona, dentro Marcello Carli. L'uomo giusto, al posto giusto.
Lo afferma un curriculum di tutto rispetto: l'ex Empoli, 54enne, ha costruito le sue fortune in Toscana, prima da responsabile del settore giovanile e poi da direttore sportivo. Sei stagioni ad ottimi livelli ed un'esperienza che l'ha consacrato tra i migliori d'Italia, seppur chiusa con la cocente retrocessione dell'anno scorso. Una macchia che non fa dimenticare quanto di buono abbia fatto Carli alla guida dell'Empoli: dal capolavoro Sarri, pescato a Sorrento nel 2012, alla scommessa vinta con Giampaolo nel 2015, riportato in A dopo l'esperienza in C con la Cremonese. Senza dimenticare i numerosi calciatori cresciuti a Empoli e poi venduti a peso d'oro: Rugani, Saponara, Hysaj, Mario Rui, Valdifiori, Tonelli e tanti altri.
Come sottolinea il comunicato del Cagliari, Carli è un "grande conoscitore di calcio" e un uomo "pragmatico", maestro delle plusvalenze e della valorizzazione dei giovani talenti. Un profilo esperto, ideale per i sardi. La parentesi Rossi, culminata con un mercato invernale al limite del disastroso, ha dimostrato che è finito il tempo delle scommesse ed è arrivato quello delle garanzie. Dentro e fuori dal campo. I tifosi più diffidenti che ricordano l'ultima retrocessione dell'Empoli avranno modo di ricredersi: il Cagliari, stavolta, è stato saggio.
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